Gallo ringrazia per la solidarietà ricevuta e condanna le intimidazioni a Magno

Calabria Cronaca

«Ringrazio di cuore quanti, con affetto, si sono stretti attorno a me ed alla mia famiglia. Continuerò nel mio lavoro, ma mi auguro che anche alla luce dell’ultimo atto intimidatorio consumato nei confronti di un altro consigliere regionale, le istituzioni, ad ogni livello, prendano contezza della gravità della situazione e sostengano gli amministratori locali, perché gli stessi possano svolgere fino in fondo e senza timori il loro mandato». È quanto afferma il primo cittadino cassanese e consigliere regionale Gianluca Gallo, dallo scorso febbraio insieme alla famiglia vittima di minacce anonime. «Quanto accaduto ieri al collega consigliere regionale Mario Magno – commenta Gallo – è un altro tassello di quella ormai lunga sequela di atti deprecabili che hanno come destinatari gli amministratori di questa nostra Regione. All’amico e collega Magno esprimo la mia solidarietà. Al contempo, ringrazio quanti, dal presidente della giunta regionale a quello del consiglio regionale e tra partiti, forze sindacali, associazioni e semplici cittadini, hanno inteso, in questi giorni, stringersi attorno a me ed alla mia famiglia, risparmiandoci così il vuoto della solitudine. Forte di questo sostegno, proseguirò senza tentennamenti nella mia attività di sindaco e consigliere, convinto tuttavia che quanto va accadendo in Calabria riproponga drammaticamente la necessità di un’inversione di rotta da un punto di vista culturale oltre che istituzionale e politico: gli amministratori locali sono nel mirino di chi pensa di poter piegare a logiche diverse da quelle della trasparenza e della buona amministrazione le scelte riguardanti il presente ed il futuro dei territori calabresi». Conclude Gallo: «Auspicando che le forze dell’ordine possano assicurare alla giustizia gli autori di gesti vili che si susseguono senza sosta, invoco uno scatto d’orgoglio: istituzioni e forze politiche sono chiamati a costruire un clima nuovo, di dialogo e confronto. Non si tratta di rinunciare alla critica ed alla contesa ideale e programmatica, sale della democrazia, ma di combattere la tentazione di cedere alla delegittimazione dell’avversario e di preservare sempre e comunque quella sensibilità ed unità istituzionali nel cui ambito deve inquadrarsi l’attività quotidiana di chiunque abbia responsabilità amministrative e politiche».