All’istituto Radice-Alighieri di Catona il ricordo di Bruno Ielo

Reggio Calabria Attualità

“La memoria e il ricordo sono strumenti essenziali per trasmettere alle generazioni future alcuni valori. La cultura della legalità e del rispetto della nostra Carta costituzionale possono essere racchiusi nel sacrificio di Bruno Ielo, uomo integerrimo, ucciso, in modo plateale, quattro anni fa per non essersi piegato alla ndrangheta e perché aveva deciso di lavorare onestamente”. È con queste toccanti parole che la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Radice – Alighieri” di Catona, Simona Sapone, ha introdotto la commemorazione sul luogo in cui ha perso la vita Bruno Ielo.

La manifestazione, organizzata dall’ istituto comprensivo “Radice – Alighieri” e dalla Fondazione “Girolamo Tripodi” e approvata con una delibera del Consiglio d’Istituto, ha visto la partecipazione delle più alte cariche delle Istituzioni dello Stato, delle forze dell’ordine e delle associazioni presenti sul territorio. Dopo l’intervento della dirigente, ha preso la parola Michelangelo Tripodi, nella duplice veste di dsga della scuola e Presidente della Fondazione “Girolamo Tripodi.

Tripodi ha ringraziato per la presenza il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, il comandante provinciale dei carabinieri, Marco Guerini, il questore di RC, Bruno Megale, il comandante del nucleo della Guardia di finanza, il presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria, Enzo Marra, il Lions club di Villa San Giovanni, l’associazione Antica Marineria catonese e L’associazione Marinai d’Italia.

Tripodi ha ricordato la figura di Ielo a cui lo legava una profonda amicizia, sviluppatasi nel corso degli anni in cui entrambi erano stati segretari scolastici a Gioia Tauro. Michelangelo Tripodi ha ripercorso la vita di Ielo dicendo che “dopo essere entrato nell’Arma dei carabinieri, aveva vinto il concorso nella scuola e aveva anche ricoperto per tanti anni il ruolo di segretario nelle scuole catonesi”.

“Mi piace definire Ielo come un lavoratore instancabile, un eroe semplice e silenzioso di cui i familiari, in particolare la figlia Daniela, devono essere orgogliosi”. Tripodi, infine, ha anche ricordato il padre Girolamo, a cui è dedicata la Fondazione, ribadendo “che, già nel lontano 1979, si era schierato contro la ndrangheta, testimoniando nel famoso processo contro De Stefano”. Michelangelo Tripodi ha proposto al Comune di intitolare a Bruno Ielo una via cittadina.

Enzo Marra, Presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, ha sottolineato “come l’amministrazione comunale sia sempre stata al fianco di chi ha combattuto e combatte le organizzazioni criminali e ha accolto la proposta del presidente Tripodi per l’intitolazione di una via cittadina a Bruno Ielo.

Sono, quindi intervenute Daniela, figlia di Bruno Ielo e la nipote Giuseppina Melissari che, visibilmente commosse, hanno ricordato i momenti più intimi e belli vissuti con il loro congiunto, ringraziando tutte le autorità presenti e i numerosi cittadini accorsi. Ha concluso gli interventi il Prefetto, Massimo Mariani, il quale ha definito Ielo “un martire di una guerra di Liberazione”.

Subito dopo i ragazzi delle terze classi della Scuola Secondaria di I° grado di Catona hanno concluso esponendo alcune riflessioni frutto di un percorso didattico sulla tragica vicenda di Bruno Ielo affermando che non c’è società se non c’è giustizia e non c’è giustizia senza legalità.

Alla fine della manifestazione, tra la commozione generale e il “silenzio” suonato con la tromba da Agostino Giordano, i familiari hanno scoperto la targa che ricorderà per sempre un uomo barbaramente ucciso perché non si era piegato ai voleri della ‘ndrangheta.