A Catanzaro una mostra dedicata al genio artistico di Marc Chagall

Catanzaro Tempo Libero

Sono 170 le grafiche di Marc Chagall che verranno esposte nella mostra “Chagall, la Bibbia” nel Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro. La struttura dal 23 maggio ospiterà infatti la prima esposizione sul territorio dell’artista che racconta il legale con la religione ebraica e la sua maniera di rileggere anche in chiave pittorica il messaggio biblico.

A cura di Domenico Piraina, la mostra è corredata da un ampio apparato didattico sui temi chagalliani e biblici, sull’ebraismo in Calabria e sulle influenze dell’arte ebraica sulla cultura contemporanea. Saranno infatti esposte anche le opere dei due celebri artisti contemporanei Max Marra e Antonio Pujia, a completamento di un percorso ricco e del tutto inedito.

La mostra è prodotta e organizzata dal Comune di Catanzaro e dall’Assessorato alla Cultura della Città di Catanzaro con Arthemisia, è realizzata grazie al contributo della Regione Calabria, con il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e con il fondamentale contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, grazie a cui tutte le scuole della Provincia di Catanzaro potranno usufruire dell’ingresso gratuito alla mostra.

Attraverso le serie della Bibbia, in bianco e nero e a colori, e La storia dell’Esodo, la mostra Chagall. La Bibbia si propone di evidenziare quel “segreto” che l’artista ha voluto trasmettere, cercando di mettere in luce le motivazioni profonde delle sue scelte, il suo approccio al “Libro”, di illustrare come la Bibbia per lui sia soprattutto una storia di uomini, una vicenda di patriarchi e di profeti, di re e di regine, di spose, di pastori: Noè, Abramo, Giacobbe, Isacco, Rebecca, Rachele, Giuseppe, Mosè, Aronne.

Un percorso espositivo che narra i fatti biblici come una speciale galleria di figure. Lo stesso Chagall, nel raccontare ad altri il suo progetto “biblico” usava dire che Vollard gli aveva commissionato di fare i “profeti”. Per Chagall, infatti, la Bibbia non è la storia della Creazione ma delle creature.

Ad arricchire la mostra e a chiusura del percorso espositivo un prezioso nucleo di opere realizzato dall’artista contemporaneo Max Marra, una serie denominata Il ghetto densa di drammatici rimandi all’immane tragedia del popolo ebreo, alle persecuzioni razziali nazifasciste e alla Shoah; a seguire anche Pirgos, ceramiche parlanti, un’installazione appositamente creata dall’artista Antonio Pujia Veneziano per la Giudecca di Bova, sezione urbana del Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs” di Bova, prestatore della stessa opera: 7 vasi in ceramica decorata con gli antichi e sacri simboli ebraici della Menorah, della Stella di David o dello Shofar a omaggiare l’antica presenza della comunità ebraica nell’area grecanica calabrese; per ultimo una ristampa anastatica del 2006 dell’unico, antico e raro incunabolo conosciuto con il titolo Commentarius in Pentateuchum di Rashi (Rabbi Salomon ben Isaac), tomo edito con caratteri ebraici mobili (senza vocali) a Reggio Calabria il 18 febbraio1475 (l’originale è conservato presso la Biblioteca Palatina di Parma).

Contributo che restituisce in mostra il sapore di antiche memorie è quello della musica colta e popolare di Francesca Prestìa che, con tre brani, riattualizza le tradizioni musicali calabresi e promuove le conoscenze di antiche lingue che ancora oggi si parlano in alcuni contesti calabresi come il grecanico, l’arbëreshe e l’occitano-guardiolo.