Codice etico: l’apprezzamento di Pacenza (Pdl)

Calabria Attualità

“La firma apposta quest’oggi da tutti i rappresentanti dei partiti presenti in consiglio regionale sul codice etico di autoregolamentazione per la trasparenza dei candidati in Calabria costituisce sicuramente uno dei passi più importanti e storici di questa IX Legislatura”. Il segretario della Commissione regionale contro il fenomeno della ‘ndrangheta, Salvatore Pacenza (Pdl), esprime parole di apprezzamento sull’accoglimento plenario da parte dello stesso organismo consigliare della proposta di provvedimento amministrativo n.103/9^, di iniziativa del consigliere regionale Salvatore Magarò, recante: "Codice etico di autoregolamentazione del Consiglio regionale sulla trasparenza dei candidati alle elezioni, degli eletti ed amministratori pubblici per contrastare ogni forma di collusione con la ‘ndrangheta ".

“I tentativi d’infiltrazione da parte delle cosche nella vita politica e istituzionale della Calabria – prosegue l’onorevole Salvatore Pacenza – costituiscono uno spauracchio che non possono e non devono in nessun modo condizionare il corretto e trasparente andamento dell’azione amministrativa all’interno di ogni Ente di governo della regione. Il codice etico, attraverso i suoi 4 articoli, cerca di porre un argine a questo fenomeno deviato, pretendendo l’impegno di tutte le parti coinvolte nella competizione elettorale: dai partiti ai singoli candidati. I partiti, i gruppi consiliari, le formazioni politiche e le liste civiche, da una parte, s’impegnano a far sottoscrivere ai propri candidati un’autocertificazione con cui, gli stessi, attestino di non trovarsi in alcuna condizione di incompatibilità con la candidatura prevista dal codice etico, pena la denuncia penale per dichiarazione mendace. Dall’altra, gli stessi sottoscrittori s’impegnano a escludere dalle proprie liste quei candidati verso i quali sia stato possibile acclarare elementi di continuità e connivenza con le consorterie mafiose calabresi. Questo perché la ‘ndrangheta e i tentativi d’infiltrazione si combattono col contributo di tutti. Oggi, tale contributo l’hanno messo nero su bianco, la Regione Calabria e i partiti che compongono il suo Consiglio. La speranza è che, su questa scia, si assestino in futuro anche le scelte degli elettori”.