Crotone entra nella “Rotta di Enea”. Accolta proposta di Capparelli

Crotone Attualità

Entra nella “Rotta di Enea” Crotone. La cittadina ionica e i suoi musei rientrano dunque nel progetto che unisce la Turchia, la Grecia, l’Albania, l’Africa settentrionale, la Sicilia e l’Italia meridionale e centrale. Crotone condividerà itinerari e percorsi nati per valorizzare e divulgare il patrimonio culturale, nel ruolo di tappa del viaggio che, da Troia, condusse Enea nel Lazio.

Crotone è la prima località calabrese ad aver aderito. Il 29 aprile nel corso dell’audizione dell’associazione al Consiglio d’Europa si terrà la fase iniziale del progetto.

L’associazione che, ad oggi, porta il nome di “La rotta di Enea” nasce nel 2017, a seguito di un incontro internazionale organizzato dal comune di Edremit (Turchia). Dopo diverse tappe, durante le quali è stato riconosciuto l’estremo valore dell’itinerario culturale che si voleva porre in essere, nel 2019 il progetto è stato presentato ufficialmente in Italia.

In seguito, l’associazione diviene protagonista di altri importanti eventi: Meeting di Pozzuoli; Fiera Internazionale della Nautica di Genova; World Tour Unesco Roma; Meeting Internazionale sulle Rotte Culturali; Tevere Day; Settimana Europea della Democrazia Locale presso Edremit; Convegno Scientifico “Da Troia a Roma” svoltosi a Roma.

L’associazione nasce con lo scopo di promuovere e di divulgare il patrimonio culturale e paesaggistico legato al mito di Enea, connettendo, tramite le comuni origini mediterranee e europee, le peculiarità e le ricchezze delle culture delle singole località aderenti al progetto, seguendo specifici punti programmatici: cooperazione nella ricerca e nello sviluppo, valorizzazione della memoria, della storia e del patrimonio europeo, scambi culturali ed educativi per i giovani, attività artistiche contemporanee, turismo culturale e sviluppo sostenibile.

Ciò che si propone, dunque, è un vero e proprio itinerario culturale, volto alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico dei partners aderenti all’iniziativa, tramite la realizzazione di reti e di legami che abbiano come base l’appartenenza ad una identità di comune origine e formazione. Questo tipo di progettualità fa riferimento al programma culturale del Consiglio d’Europa, il quale è promotore di una cittadinanza condivisa, fondandosi su valori ben precisi: diritti umani, diversità culturale, dialogo interculturale e reciprocità di scambi transnazionali.

Soddisfazione è stata espressa da Stanchi dei soliti, a seguito dell’approvazione della mozione proposta da Chiara Capparelli.