Scuole chiuse a Montalto, il Tar sospende ordinanza del sindaco

Cosenza Cronaca

Il Tar della Calabria ha sospeso l’ordinanza del sindaco di Montalto Uffugo, Pietro Caracciolo, con la quale aveva disposto la sospensione delle attività didattiche di tutte le scuole in presenza dal 14 fino al 24 aprile.

Un gruppo di genitori ha infatti presentato un ricorso per sospendere l’ordinanza. La causa è stata discussa oggi e i giudici del Tribunale amministrativo hanno disposto la sospensione dell’ordinanza del sindaco. Scuole dunque riaperte nel comune del cosentino, compreso l’uso dei laboratori.

Le motivazioni che hanno portato alla decisione risiedono nel fatto che i sindaci possono derogare l’apertura solo “in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica” e che questo tipo di provvedimenti devono essere “motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio”.

Le motivazioni dell’ordinanza sono risultate generiche e non rispondenti ai requisiti previsti dalla legge per consentire la deroga, dal momento che Caracciolo non solo non avrebbe acquisito il parere dell’Asp, ma nell’ordinanza avrebbe illustrato le criticità presenti a livello provinciale in particolare nel funzionamento dei servizi sanitari, tracciamento dei contagi compreso.

Per i giudici del Tar l’ordinanza sindacale causapregiudizio con riferimento alla lesione del diritto all’istruzione nella sua forma ordinariamente prevista in presenza e tenuti presenti i limiti della didattica a distanza, oltre che per la sua limitata utilità per gli scolari più piccoli, anche sotto il non secondario aspetto della non piena disponibilità da parte di tutte le famiglie dei necessari dispositivi elettronici e della possibilità d’una efficiente connessione”.