Reggio. Tornano due colossal: “La Divina commedia” e “Notre Dame de Paris”

Reggio Calabria Tempo Libero

Tornano i colossal in riva allo Stretto. Nell’anno dedicato a Dante Alighieri il promoter Ruggero Pegna ha infatti annunciato che Reggio Calabria e in particolare il Palacalafiore ospiteranno “La Divina commedia”, l’opera con le musiche di Marco Frisina e la regia di Andrea Ortis, le scenografie Lara Carissimi. L’appuntamento è dal 2 al 5 dicembre quando si terranno “spettacoli mattutini per le scuole e serali per tutti. La prossima settimana partirà la vendita dei biglietti, per una capienza che sarà ridotta al 30% di quella ufficiale”, ha detto Pegna.

Il promoter ricorda inoltre che “prosegue la prevendita per l’altro colossal Notre Dame De Paris, che arriverà al Palacalafiore dal 26 al 28 maggio 2022. Per l’estate sto lavorando a vari progetti, in particolare su Reggio Calabria, Città dove ho sempre trovato negli Assessorati preposti grande competenza, capacità e volontà di realizzare veri eventi nazionali e internazionali.”.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi online, Pegna ha inoltre fatto un bilancio delle attività nell’anno della pandemia. “Credo che sia il comparto più colpito in assoluto, con fatturati quasi azzerati e centinaia di migliaia di lavoratori del settore praticamente fermi, dagli operai ai tecnici, da fornitori specializzati di ogni tipo, agli stessi artisti. I ristori del Mic non mancano, ma non possono bilanciare le ingentissime perdite”.

Ha quindi messo in evidenza quella che ha definito “incolmabile perdita delle grandi emozioni dei concerti, degli spettacoli dal vivo in generale, momenti unici di arte, cultura, aggregazione, divertimento, formazione e molto altro. In Calabria, paradossalmente, la situazione è ulteriormente peggiorata rispetto al passato, a causa di una gestione disastrosa da parte della Regione Calabria delle linee che, negli anni, hanno accompagnato e sostenuto questo comparto. Gestione caratterizzata da confusione, mancanza di una visione e impreparazione. Basti pensare, ad esempio, che la graduatoria del Bando per Grandi Eventi Storicizzati che si dovevano tenere nel 2020 è arrivata lo scorso 1 aprile, trasformandosi in una farsa per l’evidente incompetenza e incapacità della stessa Commissione che ha valutato i progetti, addirittura con responsabile del procedimento una funzionaria del settore Protezione Civile, esperta di fognature, reti idriche, rifiuti e cose simili!”.

E in merito al festival Fatti di Musica, e alla richiesta di riesame e di accesso agli atti per l’esclusione dalla graduatoria dei Grandi Eventi regionali Pegna ha detto che intende valutare il da farsi con il legale Tizio Lio “in base a quanto verificheremo, innanzitutto dopo il primo accesso agli atti che faremo lunedì. Fatti di Musica è un progetto storicizzato di fatto, oltre che certificato ogni anno dalla stessa Regione Calabria", ha detto Pegna.

"La storia non si cancella per ignoranza. Il suo format di oscar della musica dal vivo, che presenta e premia alcuni dei migliori live d’autore di ogni anno con il Riccio d’Argento, è unico nel panorama nazionale. Avevo tante opportunità di fare le valigie, ma la mission che mi sono posto 35 anni fa, finiti gli studi di ingegneria, era chiara: organizzare i grandi live nella mia terra, portare le stelle internazionali che qui prima erano fantascienza, accendere i riflettori dei grandi eventi televisivi in Calabria. E ci sono riuscito con grandi sacrifici e difficoltà, dal concerto in mondovisione di Elton John a Reggio, alla Prima Serata Rai1 al Porto di Gioia Tauro o al Rendano di Cosenza con Un Ponte fra le Stelle, fino alla grande Notte degli Angeli a Paravati per Natuzza, passando per centinaia di eventi e numeri record irripetibili”, ha proseguito il promoter.

In merito alla ripartenza Pegna ha detto che “Assomusica, con il presidente Spera e l’intero direttivo, ha lavorato sin dallo scorso anno su protocolli che consentissero l’effettuazione di eventi. Già la scorsa estate si è riusciti ad effettuare spettacoli, seppure con limitazioni. Purtroppo, si paga lo scotto di una mentalità che, spesso. relega questo comparto alla marginalità, come se si trattasse di qualcosa di superfluo, quasi inutile. In realtà è l’Industria più virtuosa che esista, da qualsiasi punto di vista, da quello occupazionale alle molteplici ricadute positive di ogni tipo, con fattori unici e indispensabili per la qualità della formazione e della vita di ognuno. I teatri sono i luoghi più sicuri e dove sarebbe stato possibile fare rispettare ogni prescrizione e misura anticovid, certamente meglio, ad esempio, che in un qualsiasi supermercato. Pare che, finalmente, convengano un po’ tutti sulla necessità di riaprire i luoghi di spettacolo, settore che necessita di programmazione e tempi di preparazione.”.