Cosenza: Confiscati beni a Pietro Le Piane per 3 mln di euro

Cosenza Cronaca

La Divisione Anticrimine - Ufficio Misure di Prevenzione della Questura, unitamente ai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno dato oggi esecuzione, ai sensi della normativa antimafia, alla confisca dei beni nei confronti di Pietro Le Piane, 44 anni, disposta dal Tribunale di Cosenza Sezione penale – Misure di prevenzione che ha accolto, nel decorso luglio, la proposta di sequestro dei beni, avanzata da questo Ufficio ai sensi della legislazione antimafia ed ha oggi disposto la confisca, dei beni riconducibili a Pietro Le Piane ed al suo nucleo familiare convivente, per un valore di circa tre milioni di euro, tra i quali una lussuosa villa, sita in Marano Principato, valore equivalente al prezzo di immobili ceduti a terzi ed un’autovettura di grossa cilindrata. Altri beni residuali sono stati restituiti a terzi, i quali, nel corso del dibattimento hanno dimostrato al tribunale di Cosenza la legittima provenienza.

Sorvegliato speciale di pubblica sicurezza; sin dal 1998, con il fratello Ippolito e ad altri soggetti operanti nel centro storico cittadino, Le Piane risultava dedito ad un'attività di smercio organizzato di stupefacenti, sotto l'egida, per quanto riferito da alcuni collaboratori di giustizia, del clan Perna di Cosenza. Per questi fatti Le Piane è attualmente detenuto per una condanna in via definitiva alla pena di dieci anni di reclusione. Nel 2009, inoltre, veniva raggiunto da ordinanza cautelare perché gravemente indiziato di far parte di una compagine criminosa operante nel reggino e nel napoletano specializzata nella falsificazione, vendita ed introduzione nello Stato di monete false.

Dagli accertamenti patrimoniali e fiscali effettuati dalla Guardia di Finanza dal 2003 al 2007 e per gli anni successivi dalla Questura - Ufficio Misure di Prevenzione, è emerso che a fronte di un unico reddito rappresentato dai guadagni di una nota panetteria del centro storico della Città, gestita dalla famiglia di Pietro Le Piane, e per un certo periodo anche dal cognato defunto Giuseppe Giugliano, la famiglia ha acceso conti correnti, ha investito somme rilevanti, ha acquistato immobili ed autovetture, mantenendo un elevato tenore di vita sproporzionato ai redditi complessivi dichiarati. Gli accertamenti patrimoniali hanno messo in evidenza che nell'arco di pochi anni la famiglia ha gestito cospicui capitali, dato desumibile sia dall'acquisto di beni immobili che dall'investimento di denaro contante.