Abramo Customer Car, appello dell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina

Crotone Attualità

Creare le condizioni migliori per permettere la risoluzione della crisi dell’Abramo Customer Care che “non può essere pagata solo ed esclusivamente dai lavoratori che anche in questi mesi, nonostante l’incertezza, hanno continuato a fare la propria parte, onorando l’impegno lavorativo e garantendo il fatturato all’azienda”. Sono le parole dell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina che ha lanciato un appello per i lavoratori del call center.

“Riteniamo di non poter distogliere lo sguardo da questa situazione, fino a quando non sarà presentato un piano di rilancio serio e dettagliato per questo ramo d’azienda che ad oggi, nonostante stia continuando a fatturare guadagni, ha importanti commesse in scadenza che non sono state rinnovate e la spada di Damocle del tribunale di Roma che ne dovrebbe certificare la liquidazione”, prosegue il comunicato.

Insieme ai lavoratori l’arcidiocesi chiede che “nella riunione indetta presso il comune di Crotone venerdì 2 aprile si possa prendere in considerazione l’offerta di acquisto presentata dalla System House e che la stessa sia valutata con scrupolosità dalle parti sociali per assicurare una piana tutela di tutte le unità lavorative”.

Chiede poi il coinvolgimento dei “lavoratori, finora esclusi, nelle decisioni che determinano le sorti dell’azienda, perché crediamo che nessuna operazione finanziaria sia legittima e moralmente corretta se non pone la difesa del capitale umano sopra le logiche e gli interessi del capitale finanziario (cfr. Papa Francesco, Evangelii Gaudium, 55). È di notevole gravità quanto i lavoratori stanno denunciando in questi mesi: di essere stati messi al corrente delle decisioni dell’Azienda senza un dibattito e un coinvolgimento effettivo, ma solo tramite giornali ed email”.

Ecco perché l’arcidiocesi con i dipendenti intende chiedere ai sindaci di Crotone- Catanzaro e Cosenza, ai presidenti di provincia di Crotone, Catanzaro e Cosenza, al Presidente della Regione Calabria e al presidente del Consiglio dei Ministri, di trovare una soluzione.