Il piccolo Principe parla in dialetto lametino nel libro di Francesco Polopoli

Catanzaro Tempo Libero

Grande partecipazione alla presentazione di “’U picculu principi ’i santu Tidoru” scritto da Francesco Polopoli che si è svolta a Lamezia Terme. A moderare la serata Nella Fragale che ha messo in evidenza la creatività dell’opera in relazione alla promozione dell’identità linguistica del nostro territorio.

A seguire Italo Leone che ha puntualizzato come questo lavoro di riscrittura costituisca una novità e un esperimento interessante nel quadro della letteratura lametina in dialetto e l’avvocato Andrea Parisi che ha sottolineato la mole delle traduzioni del testo di Antoine de Saint- Exupery in tante lingue del mondo fino ad arrivare alla diglossia linguistica operata dal professore Polopoli.

Successivamente hanno preso parola Paolo Mascaro che ha ricordato “quanto la bellezza sia lo sguardo di una buona convivenza” e don Domenico Cicione Strangis che ha invece ricordato che “se è vero che l’essenziale sia invisibile agli occhi è altrettanto vero che i buoni gesti diano visibilità di valore su tutto ciò che possiamo realizzare”.

Presenti in pubblico Valentina Greco, che ha curato la prefazione del testo, Melina Palaia Cataldi, autrice della copertina e Salvatore Albino Notaro, autore delle illustrazioni presenti nell’opera.

Parti del lavoro del lavoro del Polopoli sono state declamate da Giancarlo Davoli, che ha prestato la sua voce chiara e stentorea all’espressività e alla spontaneità del nostro vernacolo.

Apprezzamenti son venuti dal pubblico presente in sala: “Il canto del nostro vernacolo diviene pensiero memorativo, poetico, salvifico ed irenico grazie a questa garbatissima edizione”.

L’autore, alla fine della presentazione, ha concluso dicendo che “il dialetto necessita di valorizzazione come educazione alla cittadinanza linguistica: del resto, se i dialettofoni si stanno estinguendo, l’accento locale, fortunatamente, ne fa da resistenza, come dimostrano le canzoni di D’Andrè, Guccini, Vecchioni”.