Omicidio fratelli Mirabello, chiuse le indagini: tre indagati

Vibo Valentia Cronaca
Davide e Massimiliano Mirabello

Avviso di conclusione delle indagini per il caso della morte dei fratelli calabresi Davide e Massimo Mirabelli, di 40 e 35 anni. Il magistrato ha infatti notificato l’avviso agli avvocati difensori delle tre persone indagate di omicidio volontario in concorso: Gaetano Porcu, all’allevatore di Dolianova, Joselito Marras, 53 anni, e al figlio Michael, di 28, in carcere da 11 mesi con l’accusa di aver ucciso i Mirabelli.

Il medico legale incaricato dalla Procura ha consegnato qualche giorno fa la relazione sull’autopsia che ha confermato le cause della morte: Davide sarebbe morto per un colpo di fucile, e Massimo per emorragia cerebrale a seguito di un colpo in testa che gli avrebbe procurato una frattura del cranio. Stando alla relazione del medico legale, Massimo era ancora vivo e agonizzante quando è stato abbandonato in campagna.

Secondo l’accusa all’origine dell’episodio ci sarebbero vecchi attriti legati al pascolo del gregge tra i fratelli Mirabello e la famiglia Marras. Diversi gli episodi emersi nel corso delle indagini, come i litigi, l’uccisione di un cane e l’incendio di un mezzo e un capanno. E poi l’aggressione ai danni di Marras.

Fino ad arrivare alla scomparsa dei fratelli dello scorso 9 febbraio. Poi a marzo il fermo di Joselito Marras e del figlio. (QUI) Nel corso degli interrogatori il padre ha confessato l’omicidio e ha scagionato il figlio. (LEGGI)

Tesi a cui il pm non ha creduto, tanto da contestare il concorso in omicidio a entrambi, ma non la premeditazione. Mura è invece accusato di favoreggiamento personale per aver detto di aver trovato un coltello il giorno del delitto, per poi consegnarne un altro ai carabinieri.