Sclerosi Multipla: la sanità calabrese si arricchisce di una nuova tecnica

Calabria Salute

La Sanità Calabrese, si arricchisce di una nuova tecnica che permette di diagnosticare l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale nei pazienti affetti da sclerosi multipla. Dallo scorso 7 marzo, infatti, concluso il percorso formativo presso il Centro Malattie Vascolari di Ferrara,diretto dal Prof. Zamboni, è entrato in funzione all’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro lo speciale ecografo che consente di indagare le vene encefaliche tramite un esame non invasivo EcoColorDoppler. L’apparecchiatura , attivata per la prima volta in una regione del sud Italia, come si ricorderà, è stata recentemente presentata dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti.

La metodica è stata sviluppata grazie ai recenti studi condotti dal Prof. Zamboni e dalla sua èquipe del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara e implica , come detto, l’impiego di uno specifico ecografo,comunque multidisciplinare. Si tratta di un esame che in Calabria è possibile effettuare solo nel presidio ospedaliero del Capoluogo. “Una nuova eccellenza – ha spiegato il commissario straordinario dell’Azienda, avv. Elga Rizzo – per l’Azienda “Pugliese-Ciaccio” che sta progressivamente recuperando il suo ruolo centrale nel sistema sanitario calabrese,”.

Ogni lunedì è, dunque, possibile effettuare cinque esami, condotti da un dirigente medico che è stato appositamente formato presso il Centro malattie vascolari di Ferrara, diretto dal prof. Zamboni. Tale prestazione è garantita dal servizio sanitario nazionale, previa prenotazioni e presentazione della ricetta “rossa”. Negli altri giorni, l’apparecchio, trattandosi di un ecografo multidisciplinare, è utilizzato per la normale routine diagnostica strumentale,migliorando così la capacità di risposta all’utenza in termini quantitativi ( riduzione delle liste d’attesa)e qualitativi.

Ma qual è l’utilità di una diagnosi precoce dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale? Per meglio comprendere le relazioni che legano le due patologie – insufficienza venosa e sclerosi multipla - appare opportuno precisare brevemente la natura di entrambe. La sclerosi multipla (SM), chiamata anche sclerosi a placche, è una malattia infiammatoria cronica, che colpisce il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale). La grande variabilità dei sintomi che la caratterizzano è conseguenza di un processo di degenerazione della mielina anche conosciuta come sostanza bianca del sistema nervoso .

L’Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale (CCSVI) è una sindrome emodinamica in cui vi è un anormale deflusso del sangue nelle vene extracraniche deputate al drenaggio del sangue dal sistema nervoso centrale. L’Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale va quindi a creare una situazione di ipertensione venosa a livello cerebrale.

Ad oggi si pensa che tale patologia sia principalmente di natura congenita, sebbene sia possibile conseguenza di lesioni post - traumatiche, post- trombotiche e post-attiniche. Dai dati pubblicati dal Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara si evince che il cambiamento favorevole della circolazione venosa cerebrale riducendo il numero di ricadute e di lesioni attive migliora la qualità della vita dei pazienti affetti da SM.

Sui pazienti affetti da SM, per i quali viene confermata la diagnosi di CCSVI , è stato sperimentato un trattamento cosiddetto endovascolare che non necessita di ricovero, bisturi ed anestesie generali; “Attraverso una puntura endovenosa viene inserito nelle vene del collo del paziente un catetere guidato da un radiologo. Quando si raggiungono le vene bloccate, grazie ad un palloncino che permette di dilatare i restringimenti, si ripristina il normale deflusso del sangue . Sono in corso numerosi studi in tutto il mondo per verificare questi risultati. Va detto che la comunità scientifica è divisa sulla reale utilità di questi trattamenti. Ciò non inficia l’importanza di una diagnostica non invasiva, propedeutica in casi selezionati, a nuovi approcci terapeutici della sclerosi multipla.

“Pertanto - ha precisato il commissario Rizzo - la nostra, lungi da essere una entusiastica affermazione riguardo ad un risolutivo presidio diagnostico, vuole essere soltanto un contributo scientifico alla soluzione di un problema di grande attualità e di grande impatto sociale, che risponde ad una forte domanda proveniente sia dai pazienti che dalla Sezione Calabria della Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), alla quale ci si affiderà per meglio avvalersi di questa opportunità”.