Radon ed incentivi energetici: video-riunione tra Arpacal e ordini professionali

Calabria Attualità

L’Arpacal ha avviato un ciclo di consultazioni con il mondo dei professionisti e delle imprese per conoscere la loro opinione qualificata sulla valutazione dell’impatto che le tecniche usate in edilizia per l’efficientamento energetico, tra cui il cosiddetto “cappotto termico”, possono avere nei confronti della mitigazione del rischio dalla presenza del radon, gas radioattivo naturale che in Italia è la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo.

Si è svolta ieri pomeriggio, quindi, la prima video-riunione che il management dell’Arpacal ha tenuto con i presidenti degli ordini e collegi professionali della provincia di Catanzaro degli ingegneri, Gerlando Cuffaro, degli architetti, Giuseppe Macrì, e dei geometri, Ferdinando Chillà.

Dopo il saluto istituzionale del Direttore generale, Domenico Pappaterra, la riunione è stata introdotta dal direttore scientifico Michelangelo Iannone che ha spiegato come “la protezione dell’ambiente non deve essere intesa soltanto come una risposta riparativa ad un danno, ma anche una azione preventiva ad un rischio potenziale che potrebbe incidere negativamente anche sulla salute del cittadino. E’ per questo che abbiamo ragionato con i nostri tecnici su questo potenziale rischio che andrebbe a verificarsi quando, per efficientare energeticamente una abitazione con il cosiddetto “cappotto termico” o con altre modalità costruttive, si rischi di impedire concretamente quella areazione dei locali che è necessaria per evitare una “stagnazione” del gas radon nei luoghi di vita e di lavoro, determinando un aumento esponenziale del rischio per la salute di chi ci vive ed opera”.

“Monitoriamo il radon – ha illustrato Salvatore Procopio, fisico del laboratorio “E. Majorana” del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal - con la collaborazione delle istituzioni aderenti alla nostra iniziativa di mappatura su scala regionale, ma anche dei privati cittadini che vogliono conoscere le condizioni delle loro abitazioni e ricevere a conclusione del monitoraggio annuale una attestazione, molto utile alla luce delle nuove normative che impongono una particolare attenzione, soprattutto nei luoghi pubblici, ad avere locali “radon free”.

Alla video riunione ha partecipato anche Fiorello Martire, delegato del presidente nazionale di Assoradon, associazione professionale che riunisce gli specialisti del settore del monitoraggio nonché delle bonifiche da questo gas radioattivo naturale. Martire si è complimentato per l’iniziativa, prima in Italia, che ha riunito intorno al tavolo l’Arpa e gli ordini professionali che la normativa italiana ha individuato per formare gli esperti di risanamento radon.


Il presidente dell’ordine degli architetti, Giuseppe Macrì, nel ringraziare per questo momento di confronto, ha proposto di attivare un dialogo bilaterale, tra Arpacal e ordini professionali, per studiare casi pratici in cui la problematica si possa esaminare in profondità e dare ai professionisti esperienze sul campo utili da replicare. Il presidente degli ingegneri, Gerlando Cuffaro, ha chiesto di approfondire sul nesso eziologico e quindi sul rapporto causa-effetto tra l’uso dei materiali usati nei lavori di efficientamento energetico ed i valori di radon misurati nei luoghi di vita e di lavoro. Ferdinando Chillà, presidente dei geometri, ha sottolineato come questa materia sia stata affrontata con il suo collegio professionale che, tra i primi in Calabria, ha attivato proprio con Arpacal un corso professionalizzante per esperti di risanamento radon.

A conclusione di questo scambio di opinioni con i presidenti degli ordini professionali, i rappresentanti dell’Arpacal hanno convenuto sulla redazione di un documento congiunto, delle linee guida, che sia rivolto ai professionisti e alle imprese che operano in questo campo e sia agli enti pubblici che dovranno procedere a lavori di efficientamento energetico dei propri edifici, per porre particolare attenzione a questa problematica.

“A questo proposito – ha concluso il direttore generale Pappaterra - Arpacal, come da ruolo istituzionale che assolve, offre la propria collaborazione tecnico-scientifica per guidare gli enti pubblici verso un corretto percorso di efficientamento che sia finalizzato alla prevenzione e protezione dell’ambiente”.