Regionali, l’appello del sindaco di Cariati: “Basta valzer, riprendere proteste”

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Filomena Greco

“L’avvicinarsi di scadenze elettorali ad ogni livello sta purtroppo facendo venire a galla, come nei peggiori esempi idraulici che si potrebbero evocare, quello che a mio avviso resta il limite mai affrontato tanto della classe politica quanto della mancata governance di questa terra”. Inizia così la nota-riflessione di Filomena Greco, sindaco di Cariati.

“La rincorsa sistematica, a pochi mesi da consultazioni elettorali, alla individuazione improvvisa di nomi e persone su cui tentare di calare percorsi e capacità di aggregazione fino a quel momento inesistenti resta forse il termometro più eloquente di una generale scarsità di prospettiva e di un disinteresse sostanziale rispetto alla necessità che la Calabria interrompa definitivamente il proprio voluto destino di colonia ed inizi ad esigere rispetto e dignità anzi tutto da se stessa” continua il sindaco, che parla di un “valzer dell’auto-referenzialità” unicamente fine a se stesso e senza mai includere la popolazione ed il territorio.

“In quella, infatti, che avrebbe dovuto rappresentare la vera uscita di sicurezza per un Paese che da circa 2 secoli si rifiuta di governare e risolvere la Questione Meridionale e, al suo interno, la Questione Calabrese mancano totalmente intenzioni, obiettivi e soluzioni per la SS106, l’alta velocità sulle dorsali tirrenica e ionica, il Porto di Gioia Tauro e il rilancio complessivo dell’entroterra quale nuova frontiera dello sviluppo eco-sostenibile di una regione che per la sua maggior parte è costituita da borghi storici e da aree interne” afferma ancora la Greco, riferendosi al Recovery Plan ed ai mancati interventi per il Sud e la Calabria in particolare.

“Abbiamo iniziato nei mesi scorsi un’azione di mobilitazione regionale ed unitaria a Roma che non soltanto non è stata scalfita ma che deve continuare con maggiore determinazione e convinzione da domani mattina” conclude la sindaca, affermando che nonostante si sia “persa la battaglia per un Decreto Calabria che accogliesse quanto richiesto dai sindaci” non è ancora persa la guerra.