‘Ndrangheta, indagati per concorso esterno due ex presidenti della Valle d’Aosta

Calabria Cronaca

Concorso esterno in associazione mafiosa. È l’accusa mossa a due ex presidenti della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, attuale consigliere regionale dell’Union valdotaine, e Laurent Viérin, con l’ex consigliere regionale Luca Bianchi. U

I due sono stati iscritti nel fascicolo dell’inchiesta Egomnia (QUI) sulle elezioni regionali del 2018. Si parla dunque di atto dovuto da parte della Dda di Torino, dopo la trasmissione degli atti della sentenza del processo Geenna da parte del Tribunale di Aosta, che ha segnalato "indizi del reato" a loro carico.

Il collegio, presieduto dal giudice Eugenio Gramola, aveva scritto che fosse “significativo, ai fini della prova dell'importanza che la 'ndrangheta valdostana aveva assunto nella politica locale, che ben tre presidenti della Regione autonoma Valle d'Aosta, succedutisi nel tempo, si siano rivolti al sodalizio criminale per ricercarne il sostegno elettorale”.

Scrivono ancora i magistrati, “Laurent Viérin era all'epoca delle elezioni regionali" del 2018 "il presidente della Regione in carica, Pierluigi Marquis lo era stato dal 10 marzo 2017 all'11 ottobre 2017 e Renzo Testolin lo sarebbe stato a breve, ossia dal 16 dicembre 2019" al 21 ottobre scorso. Testolin e Viérin, dunque,sarebbero stati eletti "con il sostegno della 'ndrangheta", mentre il terzo governatore, Marquis, ha chiesto l'aiuto della locale "ma non lo ha ottenuto".

Gli inquirenti sono d’accordo su un elemento, cioè che “l'importanza assunta dal sodalizio criminoso è poi attestata dall'interessamento dei vertici della politica valdostana verso i fratelli Di Donato", entrambi condannati lo scorso luglio dal gup di Torino nel processo parallelo con rito abbreviato, "chiaramente percepiti come soggetti potenzialmente in grado di condizionare le preferenze elettorali degli elettori valdostani di origine calabrese, residenti in Aosta e nelle immediate vicinanze.

Ricordano dunque “le lamentele di Laurent Viérin per l'assenza di Roberto Di Donato al pranzo elettorale presso il ristorante La Grotta azzurra; l'interessamento di Pierluigi Marquis per lo stesso Di Donato, clamorosamente rifiutato da quest'ultimo, a riprova dell'importanza assunta dallo stesso Di Donato nel condizionamento delle preferenze elettorali; l'atteggiamento affettuoso e riconoscente di Renzo Testolin verso Alessandro Giachino (addirittura proseguito durante la detenzione di quest'ultimo); l'assoluta dipendenza di Marco Sorbara da Antonio Raso; il continuo sostegno elettorale del sodalizio e di Giachino in particolare verso Luca Bianchi", consigliere regionale della passata legislatura.