A Reggio votavano anche i morti? Arrestato Consigliere Comunale

Reggio Calabria Cronaca

Ultra ottantenni che si sarebbero ritrovati a votare - senza però saperlo - per un candidato alle scorse comunali di Reggio Calabria. Voti fasulli”, secondo gli inquirenti, alcuni dei quali “espressi” nelle urne da persone risultate addirittura decedute.

Un meccanismo che gli investigatori definiscono “complesso” e che vede al centro un consigliere comunale attualmente in carica nella città dello Stretto, eletto alle precedenti consultazioni del 20 e 21 settembre in quota Pd, Antonino Castorina, oggi finito in arresto, ai domiciliari, insieme ad un secondo soggetto, Carmelo Giustra, presidente di seggio sempre alle scorse elezioni, entrambi indagati in concorso per falsità in atto pubblico e reati elettorali (QUI).

L’indagine, condotta dalla Digos del capoluogo, è partita dai consueti controlli che si sono svolti presso le sezioni elettorali nella recente tornata amministrativa di Reggio Calabria.

Dalle verifiche sarebbe così emerso questo “sistema” che si ritiene abbia avvantaggiato Castorina: vantaggio che - sempre secondo la tesi degli inquirenti - sarebbe stato ottenuto facendo incetta di un considerevole numero di duplicati di tessere elettorali di soggetti particolarmente anziani - come anticipavamo alcuni anche deceduti (QUI) - utilizzati all’interno di alcuni seggi in cui sarebbero stati presenti operatori considerati compiacenti, nominati illegittimamente dal consigliere comunale ma senza che questi ne avesse il potere.

UN “CANOVACCIO COMUNE”

All’interno del seggio, così, si sarebbe attestata come avvenuta la votazione dell’elettore del quale ci si era procurati il duplicato della tessera (senza che costui ne sapesse nulla) sostituendosi a questi nell’espressione del voto.

Con un canovaccio comune a tutti i contesti analizzati, tali tessere - sostengono gli investigatori - venivano annotate sui registri elettorali, associate a cittadini censiti all’atto del voto con, il più delle volte, l’attestazione della identificazione del cittadino la modalità per conoscenza personale”.

A volte sarebbero stati invece inseriti nei registri dei votanti numeri di documenti identificativi falsi di elettori altrettanto ignari.

Un complesso ed articolato lavoro investigativo portato avanti con precisione dagli uomini della Digos reggina che, allo stato, avrebbe così permesso di rilevare una serie di evidenze definite “oggettive”.

Da quanto emerso dalla copiosissima documentazione analizzata gli investigatori ritengono infatti che gli elettori per cui Castorina abbia richiesto il duplicato della tessera elettorale non lo abbiano affatto delegato, così come non sarebbero stati a conoscenza di questa circostanza e, soprattutto, non sarebbero mai andati a votare, contrariamente a quanto attestato nei relativi registri. Quattro di questi elettori, poi, sono risultati deceduti prima delle elezioni.

La complessità del presunto sistema illecito venuto alla luce e la mole di documentazione esaminata e da esaminare comporta che le indagini - che non si sono affatto concluse - proseguano invece per ricostruire nel dettaglio tutti gli aspetti penalmente rilevanti del “meccanismo”, sia sotto il profilo di eventuali altre fattispecie di reati che sotto il profilo della individuazione della rete di persone che ne possano aver consentito la realizzazione anche, eventualmente, in relazione ad altre figure elettorali.

Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, dall’Aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo. Le investigazioni si sono svolte anche con il supporto del Compartimento Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Reggio Calabria e del Reparto Prevenzione Crimine Calabria.

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