“Targa Salvatore Codamo”, vince Salvatore Ritrovato

Calabria Tempo Libero

È Salvatore Ritrovato il vincitore della prima edizione del premio di poesia dedicato a Salvatore Codamo, poeta e pittore catanzarese scomparso prematuramente il 5 maggio 2013. Con la lirica dal titolo “Farò in modo”, Ritrovato, psichiatra, psicoterapeuta e direttore delle Strutture Residenziali Psichiatriche (SRP) dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, ha vinto la manifestazione.

“Il premio – ha dichiarato Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi – è stato istituito con l’adesione dei genitori di Salvatore, Ezio Codamo e Angela Di Marino, per porre l’attenzione su uno dei disturbi psichici più comuni e invalidanti del nostro tempo, la depressione: patologia che, secondo l’Organizzazione Mondale della Sanità, potrebbe diventare, nell’arco di pochi anni, la più importante causa di invalidità dopo le malattie cardiovascolari”.

Laureato in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti e la lode, Ritrovato si è specializzato in psichiatria e in psicoterapia ad indirizzo cognitivo comportamentale. Ha, quindi, frequentato diversi corsi di aggiornamento tra i quali quello di formazione manageriale in psichiatria promosso nel 2002 dalla S.I.P. (Società Italiana di Psichiatria).

Alla poesia si dedica da sempre. “Con “Farò in modo” – scrive Mario Donato Cosco nella motivazione del premio – Salvatore Ritrovato opera una magia veramente speciale: il “poetico” si fa meditazione sulla vicenda esistenziale, chiamando a testimoni gli elementi indispensabili alla vita. Il respiro che diviene “bacio infinito”, la luce che concilia la semina del sorriso sul mondo, il buio che consente all’amore di rifulgere: colorano emozioni che si affacciano sul versante di un amore ribadito oltre i confini del tempo. E così la lirica diventa paradigma di un amore iridescente, i cui riflessi vivaci e cangianti si trasformano in sogno che riempie la vita”.

Il II premio è andato a Giuseppe Galati di Acquaro, per la lirica “Non c’eri”. Noto pittore e apprezzato poeta, Galati “con questi versi - viene sottolineato nella motivazione di attribuzione del premio - rende plastico il senso delle delusioni che la quotidianità ci infligge; coglie, altresì, l’ansia che trafigge la routine tradita dall’imprevisto. Il cuore sembra finire vittima della malinconia e dei rimpianti ed il suo sconforto è tanto da far smarrire il suo animo corrucciato tra le pieghe dell’universo. Versi davvero struggenti attraverso i quali il poeta esplora, con grande partecipazione emotiva, il tema del dolore legato alla mancanza di una persona cara”.

Il III premio è stato assegnato alla poetessa Cosetta Taverniti di Pazzano per la lirica dal titolo “I vecchi di marzo. “In questa composizione - scrive Cosco - la fragilità umana irrompe in un inatteso quotidiano: fotogrammi di dolorosa incertezza coniugata al cordoglio sembrano appesantire la speranza. Gesti consolidati dal tempo all’improvviso si scompongono, svelando la delicatezza dei cuori caduti nell’evanescente caducità del vivere. La lirica rende, con vivezza di rappresentazione, gli effetti di una pandemia che ha stroncato ogni sicurezza, precipitandoci nel caos dei sogni”.

Al IV e al V posto sono stati classificati i poeti Sabina Biasuzzo di Mestre con “Percorso dell’anima” e don Pino De Simone di Mirto-Crosia con “A Greccio”.

“Le vie di Venezia - nella poesia di Sabina Biasuzzo - innescano il viaggio interiore dell’autrice che, mentre le ripercorre, le sente dapprima estranee, riuscendo poi ad associarle al vissuto che le accompagna. Sono i luoghi della sua giovinezza, di cui le tornano in mente esperienze e ricordi, che, sovrapponendosi al tempo presente, la fanno quasi sentire spersonalizzata, in una commistione di memoria e realtà”.

“A Greccio”, di don Pino De Simone, è invece traduzione in linguaggio poetico della dolcezza interiore dell’autore e, nello stesso tempo, trasfigurazione di benigna messaggera di salvezza. Il richiamo struggente della ricostruzione della Natività voluta e tramandataci del Poverello di Assisi diventa invito a cercare dentro sé stessi, per divenire ciò che si è: particelle creaturali che anelano a ricomporsi nella Luce divina.

Il presepe, quindi, diviene, nella introiezione del poeta, espressione plastica di un percorso di rinnovamento al quale ognuno di noi è chiamato. L’Eucarestia, poi, ponte che congiunge il Tempo Eterno con la quotidianità, testimonia perennemente come Dio possa farsi accogliere nella finitezza dei giorni”.

La targa “Salvatore Codamo” viaggia quindi di pari passo con il premio dedicato ad Alda Merini assegnato quest’anno alla poetessa Mariangela Costantino di Reggio Calabria per la lirica “Così decisi di venire al mondo” (QUI). Gli altri quattro finalisti sono stati Carla Maria Casula, con la lirica “Preludio di un addio”, Sante De Angelis, con “La pioggia”, Felice Foresta con “È Sila” e Francesca Misasi con la lirica “Non fu per me”.

Targhe d’Onore sono state assegnate a Baldassarre Mario di Montefalcione, per “Parole centellinate dal cuore”, Abate Maria Pina di Angri, per la lirica “Notturno di fine estate”, Chiappetta Angelo di Rende, per l’opera “Torneranno”, Di Francesco Luisa di Taranto, per “Mani”, d’Urbano Ilaria di Firenze, per la lirica dal titolo “Frantoio”, Ferorelli Dina di Bitetto, per “Torna a vegliare la terra”, Frontera Domenico di Crotone, per l’opera “Ti ho cercata”, Giovene di Girasole Elisa di Catanzaro, per “Barche”, Greco Jole di Cosenza, per la poesia “Prima di sera”, Guidi Annamaria di Foligno, per “Mamma”, Lombardi Anna Maria di Bonate Sotto, per la lirica dal titolo “Certi dolori, Marzotta Assuntina di San Cassiano, per “Madre penultima”.

Ma anche Massa Vito Massimo di Bari, per la poesia “In rinnovate attese”, Minniti Giuseppe di Acquaro, per “L’alternativa”, Mortati Patrizia Elisabetta di Trebisacce, per “Nostalgia”, Paci Gabriella di Arezzo, per “Regalami un mazzo di parole”, Palazzesi Gianni di Appignano, per “Eppure ti cercavo”, Pascasi Selene de L’Aquila, per “Irrisolta” (ricordiamo che Pascasi, nel 2018 si era classificata al 1° posto), Quaglierini Letizia di S. Croce sull’Arno, per “La vita”, Ruberto Francescomaria di S. Cipriano Vicentino, per la poesia “Luminoso inganno”, Siciliano Roberta di Soverato, per “Il rumore del silenzio”, Spagna Massimo di Gussago, per “Gussago è…”, Tagliani Caterina di Sellia Marina, per la poesia dal titolo “Volgi le spalle al mondo”, Vivona Sonia di Rende, per “Seduta davanti allo specchio”, e Zappalà Lucia di Istrana, per “Così, tengo le migliori”, mentre ai poeti Agazzani Daniela di Altidona, Antonelli Anna Rita di Spoleto), Autunno Ettore di Melzo.

E ancora Bandiera Roberta di Sangineto, Barraco Antonina di Garbagnate Milanese, Bernio Mariella di Brugherio, Capone Daniele di Surbo, Castagnetti Rita di Scandiano, Cavaliere Marcella di Baronissi, D’Amico Maria Teresa di Ostuni, De Toffol Annalinda di Ospedaletto Euganeo, Didonna Raffaele di Bari, D’Urso Marino di Bisceglie, Faedda Ilaria di Roma, Gasperoni Antonella di Roma, Giampà Silvia di Merone, Gresta Stefano di San Giovanni La Punta, Marino Bruna di Catanzaro), Massoni Paola di Colle di Compito, Matera Ninni di Valenzano, Mazza Mauro di Lucera, Mazzitelli Agata di Caraffa del Bianco, Nimpo Flavio di Cosenza, Pagaria Mario Antonio di Enna, Pedatella Rocco, Trezzano sul Naviglio, Piccioni Maria Lavinia di Roma, Risplendente Concetta Maria di Caltanissetta, Talarico Maria Teresa di Cropani, Tulelli Paolo di San Pietro Magisano, e Valenza Adriana di Caltanissetta) è stata assegnata una bella targa di merito.

Numerosi altri poeti hanno ricevuto un artistico medaglione diamantato. “Il tutto – ha sottolineato Ursini – senza chiedere alcuna tassa di partecipazione e senza fruire di contributi pubblici”.

“Siamo particolarmente grati alla famiglia Codamo - ha aggiunto il presidente dell’Accademia dei bronzi - per aver condiviso la nostra proposta di ricordare Salvatore nell’ambito di una manifestazione letteraria così importante alla quale sono arrivate migliaia di opere inedite. Salvatore scriveva e dipingeva. Il suo mondo era fatto di block notes e colori. Artista poliedrico, insomma, che meritava di essere ricordato nell’ambito di una manifestazione prestigiosa come la nostra”.