Vittima di agguato per amore della figlia: svolta su tentato omicidio, arrestati 3 ragazzi

Vibo Valentia Cronaca

L’unica sua “colpa” era quella di amare troppo la propria figlia e di volerla proteggere. Questo sarebbe bastato ad un padre vibonese per diventare l’obbiettivo di tre giovani pistoleri che nella calda serata del 25 giugno scorso hanno organizzato un attentato - fortunatamente mal riuscito – poiché nessuno dei colpi esplosi ha raggiunto il destinatario.

A stringere il cerchio sulla vicenda sono stati i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Serra San Bruno, unitamente al personale delle Stazioni di Vazzano e Arena, che questa mattina - a pochi mesi dalla tragedia sfiorata nella frazione Cassari del comune di Nardodipace - hanno dato un nome e un volto ai tre attentatori ed hanno fatto scattare l’arresto.

A finire in carcere - su provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di Vibo Valentia, Mario Miele, su richiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, a firma del Procuratore della Repubblica Camillo Falvo e del Sostituto Corrado Caputo – sono stati tre giovanissimi: Ilario Ieraci, 21enne, Damiano Ieraci, 19enne e Ilario Antonio Tassone, 18enne, tutti originari del luogo.

I FATTI

La vittima, intorno alle ore 21:00 del 25 giugno 2020, ha contatto il 112 denunciando che, mentre stava percorrendo una strada provinciale in località Casello Rosso, frazione Cassari di Nardodipace, con la sua autovettura, aveva sentito colpi d’arma da fuoco, per poi scoprire, effettivamente, che era presente un foro sul retro del suo veicolo compatibile con un colpo d’arma da fuoco. L’uomo, al contempo, riferiva solo di essere agitato ma di non essere stato attinto dai proiettili.

LE INDAGINI

Immediato l’intervento dei militari della Compagnia di Serra San Bruno e della Stazione di Nardodipace, che una volta sul posto , sin da subito, grazie alle dichiarazioni della vittima e di altre persone informate sui fatti, hanno orientato l’attività investigativa nei confronti dei 3 soggetti, odierni destinatari del provvedimento cautelare.

In particolare dalle ricostruzioni fatte dagli inquirenti, l’evento avrebbe visto coinvolti Ilario Ieraci e Ilario Antonio Tassone, i quali si sarebbero appostati in una curva, tra alcuni alberi, al fine di esplodere 4 colpi di pistola al passaggio dell’autovettura obiettivo dell’agguato.

Uno solo di questi colpi è andato a segno non colpendo, però, l’autista della macchina. I due, subito dopo l’evento, si sarebbero dileguati a bordo di una fiat panda di proprietà della famiglia Ieraci e condotta da Damiano Ieraci, fratello di Ilario.

IL MOVENTE

L’avanzare dell’attività investigativa avrebbe poi portato gli inquirenti ad accertare che l’azione criminale era stata mossa dalla fine della relazione sentimentale tra la figlia della vittima e Ilario Ieraci individuato, tra l’altro, quale esecutore materiale dell’agguato.

Il quadro investigativo e le risultanze raccolte ed analizzate dagli inquirenti, hanno portato all’odierno provvedimento che ha disposto il carcere per i tre soggetti.