Crotone, il personale sanitario chiede di bloccare il trasferimento del poliambulatorio

Crotone Salute

Evitare il trasferimento del Poliambulatorio di Corso Messina nei locali di Tufolo, ma provvedere ad una ristrutturazione di uno stabile oramai storico che, di fatto, rappresenta un punto di riferimento per la popolazione. È quanto richiedono gli specialisti ambulatoriali interni all’Asp di Crotone, per scongiurare una decisione potenzialmente lesiva.

Nelle intenzioni dell’Asp infatti ci sarebbe la volontà di dedicare la struttura del poliambulatorio per la libera professione in intramoenia, mentre i servizi attuali sarebbero destinati a dei locali in Tufolo, spostando quindi un ambulatorio attualmente centrale in periferia.

“Il 5 giugno abbiamo esposto le nostre preoccupazioni riguardo ai disagi dell’utenza, ma sopratutto le condizioni di agilità della struttura”, affermano gli specialisti: i locali individuati infatti si trovano al di sotto del livello strada, essendo così soggetti al rischio di allagamenti.

Gli stessi poi ritengono inopportuno effettuare questo spostamento “in un momento di grave crisi sanitaria ed economica”, paragonando il loro trasloco a quello di un piccolo negozio dal centro storico ad una periferia difficile da raggiungere, esprimendo perplessità anche sulla mancanza di mezzi di trasporto e sullo scarso numero di posti auto, appena 15. Il tutto, a fronte di un’utenza di “almeno cento accessi al giorno” e di “circa 50 mila pazienti all’anno”.

La scelta di spostare il poliambulatorio potrebbe quindi comportare “un enorme danno economico” ed anche “una contrazione delle prenotazioni”, a danno non solo della struttura che opera “da più di 60 anni” ma anche degli stessi pazienti. Per questo motivo, gli specialisti chiedono all’Asp “di cambiare opinione” e di mantenere in essere i precedenti progetti, che prevedevano l’istituzione dell’intramoenia ospedaliera nei locali di Tufolo, evitando così ogni spostamento.

Gli stessi poi concludono ribadendo di aver sempre lavorato in condizioni di elevata precarietà, sia in termini di attrezzature strumentali che di personale”, e chiedono di investire sulla sede storica al fine di ammodernarla e dotarla di attrezzature moderne, garantendo così un Poliambulatorio accessibile con personale qualificato e idoeno.