Operazione Farmabusiness e arresto Tallini. Le reazioni

Calabria Politica

Il primo a parlare in merito all’arresto di Domenico Tallini nell’operazione Farmabusiness, è il segretario della Lega, Matteo Salvini. Intervenendo a Rtl 102,5, Salvini ha “scaricato” il politico di Forza Italia, dicendo di aver “mandato gli auguri di buon lavoro a Nicola Gratteri, che conosco e stimo – ha detto il segretario della Lega - quando c’è da fare pulizia ben venga chi lo fa”.

“Tallini – aggiunge Salvini – mi ha attaccato più volte, non ne conosco le vicende, ma se si muove Nicola Gratteri si vede che ha le ragioni per farlo. Spero che anche questo spinga il governo a dare una risposta i calabresi, sulla nomina dei commissari, scelgano un calabrese”.

Dura, durissima la reazione di Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia. In un post sui social ha ricordato le ultime elezioni regionali di gennaio 2020, quando Tallini era finito nella lista degli impresentabili “in virtù del codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia, risultava impresentabile”, scrive Morra. "A suo avviso ero io che mi accanivo contro di lui per una 'vendetta personale'. Oggi si trova ai domiciliari. Ma era una 'vendetta personale'".

Dura anche la posizione del Movimento 5 Stelle e dei deputati Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito affermano: “Sul piano politico e morale l’intero centrodestra della Calabria è devastato dalla notizia degli arresti domiciliari per Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale della Calabria, nell’ambito dell’ennesima inchiesta antindrangheta coordinata dalla Dda di Catanzaro, nello specifico contro la cosca Grande Aracri di Cutro”.

Sempre in quota 5 Stelle la senatrice Bianca Laura Granato parla di lesa dignità dei calabresi. “La dignità dei calabresi onesti continua ad essere calpestata: sbattuti in prima pagina, senza speranza, la nostra regione diventa emblema del fallimento della politica di ogni colore e ideologia, che cammina sulle gambe di una classe dirigente corrotta e marcia, che scende a compromessi con la ‘ndrangheta per auto-conservarsi”.

E auspica “una svolta radicale etica e morale, senza tentennamenti. E occorre adesso per restituire ai calabresi la fiducia nelle istituzioni”, continua Granato. “Senza una rivoluzione etica e morale, saremo trascinati sempre più a fondo”, prosegue la Granato.