Sanità, ennesimo affondo di Spirlì: “Stop al commissariamento”. E chiede la testa di Speranza

Calabria Attualità

Basta al commissariamento della sanità in Calabria. E dimissioni del ministro della salute Roberto Speranza. È il succo dell’intervento del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, per il quale il ministro “sta mostrando una imbarazzante incapacità di gestione”.

Parla di un pomeriggio di “grande delusione e grande dolore” e non risparmia critiche all’ex rettore Gaudio, perché secondo Spirlì “la giustificazione offende le nostre città. Si è creato un momento di imbarazzo”.

Poi lancia la palla al governo, dicendosi disponibile a “una gestione unitaria condivisa col Governo, affinché la sanità sia amministrata dai Calabresi. Noi non abbiamo attivo un piano attivo di emergenza Covid e chiarisco per l’ultima volta: siamo esclusi da 11 anni da questa gestione”.

Poi l’ennesimo affondo contro il commissariamento che non capisce il presidente facente funzioni, “non è uno scaricabarile da parte nostra, io tra qualche mese andrò via, ma insieme alla Giunta non possiamo accettare tutto ciò. I territori stanno patendo. Ho firmato insieme al colonnello Zizza l’operazione Igea. Da domani saranno montate le tende. Dobbiamo cercare di tutelare al meglio la salute. Non è possibile che i tre commissari siano andati via per motivi futili, che invece sono ben altri”.

E difende la Calabria Spirlì, affermando che “se la Regione può gestire tanti importanti settori, mi chiedo perché non dovrebbe gestire la Sanità. Chiedo al Governo una persona onesta che sia insieme a noi, che ci consegni una sanità vera non solo per il Covid ma anche per le altre patologie”.

“Non serve – ha concluso Spirlì – andare nelle piazze, serve fidarsi dei propri rappresentanti. Non è facile dare risposte per come voi le chiedete, perché abbiamo le mani legate. Informatevi prima di far partire la rabbia. Noi non vogliamo nomi, vogliamo che ospedali e medicina di base funzionino. L’assistenza a casa è fondamentale. Basta non ne possiamo più, scrivetelo – ha detto rivolto ai calabresi – anche sui profili. Recuperiamo l’unione dei calabresi. Dobbiamo essere uniti a prescindere dai sentimenti”.

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