Emergenza Covid. Gom: assunzione personale? Non ci si prenda meriti altrui

Reggio Calabria Salute

Il Gom di Reggio Calabria aveva già avanzato il 7 ottobre scorso una richiesta al delegato per l'emergenza Covid per ottenere l’autorizzazione all’assunzione di personale per far fronte alla emergenza epidemiologica e senza alcuna interlocuzione con il Commissario ad acta Saverio Catticelli con il quale resta, invece, ancora aperta la questione “dell'immotivato sottodimensionamento del fabbisogno di personale a tempo indeterminato” per tutte le esigenze dell’ospedale reggino e “che sta causando notevoli difficoltà all'attività assistenziale complessiva”.

A precisarlo è la stessa direzione strategica del Grande Ospedale Metropolitano evidenziando anche come la questione, sulla quale si era registrato anche l'intervento di qualche rappresentante istituzionale, è da mesi oggetto di interesse di interesse del Prefetto che dopo essere stato edotto sulla situazione da parte della Direzione del GOM assieme a tutti i responsabili dei Dipartimenti sanitari, ha avviato un tavolo di interlocuzione specifico, che è tuttora in corso, con la Struttura commissariale e con i Ministeri competenti.

Per questo motivo il management dell’ospedale reggino “ritiene irrispettosa” nei confronti del Prefetto “nonché della stessa Direzione del GOM la comunicazione di qualche rappresentante istituzionale che si è auto intestato la decisione del Commissario ad acta di autorizzare l'assunzione di figure per l'emergenza Covid laddove tale decisione, che nulla ha a che vedere con la questione del sottodimensionamento del fabbisogno, è scaturita da una interlocuzione diretta, nella mattinata del 23 ottobre, della Direzione generale e della Direzione Medica di presidio del GOM con lo stesso Commissario ad acta a fronte di una situazione assistenziale divenuta insostenibile”.

La Direzione della struttura ospedaliera, auspicando “che la buona politica ne affianchi l'opera a tutela della salute dei cittadini”, ha ritenuto necessario precisare tutto ciò sia per “salvaguardare la preziosa opera” del Prefetto che per chiedere alle Istituzioni una “corretta comunicazione degli eventi senza sensazionalismi ed autoattribuzione di meriti derivanti da attività altrui che non giovano, soprattutto in questi momenti, alla chiarezza dovuta alla pubblica opinione”.