Confapi Calabria e Federnoleggio in stato di agitazione, protesta il 12 ottobre

Calabria Infrastrutture

Lo scorso 29 settembre i gruppi dirigenti di Confapi Calabria e Federnoleggio-Confesercenti, hanno indetto lo “stato di agitazione”.

Nonostante le numerose sollecitazioni, in seguito alle manifestazioni di maggio e giugno da parte delle associazioni datoriali, rivolte alla Regione Calabria per l’assenza di attenzioni e fondi per la ripartenza del settore, le promesse di aiuto assunte da parte dell’ente sono state disattese.

Luigi Falco e Vittorio Chiappetta, Presidente e Vice presidente della filiera trasporti di Confapi Calabria commentano così: "La filiera dei trasporti privati di persone è al collasso totale. Sta attraversando una crisi senza precedenti. Il gruppo Confapi Calabria è amareggiato dalla condotta della Regione che - inspiegabilmente - ha a disposizione ingenti risorse per sostenere la categoria a seguito delle rimodulazioni dei fondi europei ma non vuole impiegarle a sostegno delle imprese del settore NCC".

Tullio Scalcione, coordinatore regionale di Federnoleggio Calabria continua: "La categoria NCC bus e auto, sicuramente la più colpita o tra le più colpite dalla crisi scaturita dall'emergenza Covid, a differenza di altre categorie imprenditoriali, che pur a fatica hanno ripreso un ciclo produttivo quasi normale, è ancora ferma al palo come nei mesi del lockdown e vede profilarsi all'orizzonte un periodo di almeno 6-8 mesi di ulteriore fermo totale. A fronte di una situazione tanto critica, che vede migliaia di famiglie vivere nell'incertezza rispetto al futuro prossimo, ci saremmo aspettati più attenzione da parte della Regione, almeno la stessa attenzione riservata ad altre categorie”.

Confapi Calabria e Federnoleggio-Confesercenti non mollano e per questo motivo chiedono a mezzo PEC, un incontro immediato alla Regione Calabria il prossimo 12 ottobre, con conseguente protesta permanente davanti la Cittadella regionale.

La protesta sarà pacifica ma risoluta e ad oltranza. Le aziende andranno via solo a seguito di un accordo con la Regione sottoscritto tra le parti”, così conclude Francesco Napoli, vice presidente nazionale di Confapi.