Tamponi “incerti”, Pugliese-Ciaccio: test presentano un 5% di falsi o esiti dubbi

Catanzaro Salute

“Nei giorni scorsi si sono verificati sporadici casi di soggetti sottoposti a tampone per la ricerca del Covid, presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, risultati inizialmente positivi, con esito poi non confermato dai successivi esami di controllo (negativizzati).

Tale fenomeno si è prestato a molteplici interpretazioni da parte di chi, chiaramente, non è in possesso delle specifiche conoscenze scientifiche.

Si ritiene che ai cittadini debba, invece, essere assicurata una corretta informazione anche per evitare inutili allarmismi o sfiducia nei confronti di chi, quotidianamente, opera con la massima professionalità e competenza.” - Lo si legge in una nota della Direzione della stessa A.O.P.C. -

“Ciò premesso, si precisa – è scritto - che l'unico esame attualmente utilizzato per la diagnosi è il test molecolare con metodo Real Time PCR per SARS-CoV-2, indicato dall'OMS, che, per quanto altamente sensibile e specifico, presenta un 5% di falsi positivi, falsi negativi o esiti dubbi (non si entra in merito alle relative motivazioni tecniche, in quanto estremamente specifiche), per cui la letteratura scientifica suggerisce di mettere sempre in conto tale evenienza.

Nei casi di positività, in attesa di ulteriore test di verifica, le procedure di sicurezza prevedono, comunque, di considerare il soggetto quale contagioso, con isolamento dello stesso ed avvio dei controlli anche sulle persone con le quali è venuto precedentemente a contatto.

Entro le seguenti 24 ore viene effettuato un ulteriore tampone ed eventualmente si procede ad oltranza sino a quando non si ha la certezza assoluta della positività o negatività del test (che si ottiene solo attraverso la stabilizzazione degli esiti ottenuti in successione).”

“Si coglie l’occasione – si legge infine - per far pervenire alla cittadinanza un’ulteriore rassicurazione: l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” non rende mai pubblica alcuna notizia inerente i dati sensibili dei soggetti risultati positivi ai test o che ne possa favorire la loro individuazione, limitandosi, esclusivamente, a fornire dati numerici utili a fini statistici o puramente informativi riguardo all’evoluzione della pandemia in sede locale; ne consegue che non può, in alcun modo, essere chiamata in causa per eventuali informazioni aggiuntive riportate sugli organi di informazione.”