San Francesco di Paola, conclusi i festeggiamenti di giorno 8 settembre

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“Non fuggiamo dal mondo ma ridisegniamo cieli e terra nuovi nel nome della carità di San Francesco di Paola”. Con queste parole pronunciate nel corso della Santa Messa di giorno 8 settembre da Mons. Luigi Cantafora, Vescovo emerito di Lamezia Terme, si sono conclusi i festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola a ricordo della protezione del Santo sulla sua città durante il terremoto dell’8 settembre 1905.

Nel corso della concelebrazione eucaristica presso il Santuario di Paola, svoltasi alle ore 18.00, sono intervenuti i Padri Minimi, le autorità amministrative della città di Paola e numerosi fedeli che hanno preso parte alla Santa Messa seguendo le disposizioni sanitarie anti-Covid.

Il Padre provinciale dell’Ordine dei Minimi, Padre Francesco Maria Trebisonda, ha portato il proprio saluto e quello della comunità monastica sottolineando la particolarità della celebrazione: la protezione del Santo sulla città di Paola e la nascita della Beata Vergine Maria.

“L’eco di quella immane tragedia del 1905 – ha riferito - giunge ancora in questo luogo santo mescolando le voci oranti delle centinaia di pellegrini che ogni giorno chiedono protezione al Santo e al dolce volto della Madre Celeste”.

Dopo aver ringraziato il servizio d’ordine, ad ogni livello, che si è speso con impegno per la sicurezza e protezione dei fedeli a causa dell’emergenza sanitaria in corso, Trebisonda ha infine ringraziato Mons. Giuseppe Cantafora per aver benevolmente elevato la Chiesa di San Francesco di Paola a Lamezia Terme- Sambiase alla dignità di Santuario diocesano nel corso dei festeggiamenti del V Centenario della Canonizzazione del Santo (1519-2019).

Nel corso dell’omelia, Mons. Luigi Cantafora ha sottolineato la grande valenza cristiana della giornata. “La festa di Maria che il popolo cristiano celebra l’otto settembre –ha dichiarato- è un voler fare emergere nel cuore di ogni credente la grandezza fra le più piccole ed umili fra le creature. Infatti il Signore Dio ha guardato l’umiltà della sua serva. E parafrasando le parole di Papa Francesco «la vita non serve se non si serve» capiamo che Maria ha corrisposto al suo amore dando se stessa senza riserve generando il Verbo prima nella fede e poi nella carne. Anche noi possiamo generare Dio quotidianamente con la preghiera – ha continuato il Vescovo- guardando gli oranti patriarchi della Bibbia e San Francesco di Paola per il quale la preghiera non era una fuga dal mondo, ma uno spazio dove incontrare Dio ed i fratelli con i suoi interventi verso i poveri”.

Mons. Cantafora ha espresso parole di conforto per questo momento pandemico che l’intero mondo sta vivendo: “Anche in questo momento di pandemia che suscita sospensione, preoccupazione, incertezza del domani, rimettiamoci nelle mani di Maria e di San Francesco nella speranza di ritrovare pace. La pandemia ha suscitato la vivacità dell’uomo di attivare il bene comune perché essa non è una punizione ma è lo spazio dove possiamo meditare e riattivare quella capacità di ridisegnare una nuova carità capace di mettere al primo posto il bene comune”.

La Santa Messa si è conclusa con il tradizionale omaggio floreale da parte del sindaco di Paola, avv. Roberto Perrotta, che nel leggere l’atto di affidamento ha chiesto di “illuminare e guidare i suoi fedeli nella fede e di confortarli nei sacrifici giornalieri”.