Ponte sullo Stretto, Legambiente: la Politica pensi a risolvere i veri problemi del Sud

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Il Ponte sullo Stretto di Messina, come l’araba fenice, è un argomento che torna, periodicamente, alla ribalta. Da qualche giorno il governo Conte, come variazione sul tema, parla della costruzione di un tunnel sottomarino ma la sostanza della questione rimane identica. La Politica deve smetterla di pensare alla realizzazione di costose cattedrali nel deserto senza risolvere i veri problemi dei territori.

In Calabria ed in Sicilia, molto prima di pensare a progettare un ponte o un tunnel nello Stretto di Messina, sarebbe necessario colmare il gap esistente, realizzando opere ed infrastrutture che colleghino, in maniera decente, queste due bellissime Regioni del Sud sia al loro interno che al resto d’Italia a partire dalla modernizzazione e dal potenziamento della rete ferroviaria” dichiara la Presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta.

“Ormai è più che evidente, la frase “ponte sullo stretto” per buona parte della politica sembra sia risolutiva di tutti i problemi che affliggono l’Italia ed in particolare il Sud – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia-. I soldi che arriveranno dall’Europa devono essere spesi bene e meglio. Tra l’altro, i tanti soloni che urlano sì al ponte hanno anche una vaga idea dei costi di gestione di quest’opera e della conseguente tariffa che servirà per attraversarlo? Non credo proprio. La miopia di chi ci governa è devastante”.

La necessità di migliorare la rete infrastrutturale del Sud Italia sviluppando il sistema dei trasporti, è al centro del dibattito nel nostro Paese a partire dal secondo dopoguerra senza che si siano trovate reali soluzioni e costituisce uno dei limiti ad un reale sviluppo delle attività economiche e produttive delle regioni meridionali.

Secondo Legambiente, insomma, cambia la forma ma non la sostanza perché il ponte, o il tunnel, di Messina, resta "una cattedrale nel deserto”.

E’ gravissimo che in Calabria ed in Sicilia, ma anche nelle altre regioni del Sud, non esista un sistema di trasporto adeguato.

Per come ha ricordato il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani : “Una volta che arrivi a Messina o a Reggio Calabria ti muovi nello stesso paese che c'era tra gli anni '60 e '70. Questo Paese, più che di parole, ha bisogno di grande concretezza”. È un Paese che non vuole più essere preso per i fondelli".

Al di la’ della fattibilità tecnica dell’opera non occorre dimenticare che il ponte o il tunnel dovrebbero essere costruiti in una zona ad alto rischio geotettonico e sismico e che sotto il profilo ambientale si metterebbe a rischio la conservazione di ambienti marini, costieri ed umidi di eccezionale bellezza. Lo Stretto di Messina è, inoltre, punto di transito essenziale per le migrazioni di numerose specie ed è al centro di un importante sistema di aree protette.

Il Ponte sullo Stretto ed ora l’ipotesi di tunnel rischiano di drenare inutilmente come è successo finora, risorse pubbliche e di fomentare circuiti di profonda illegalità senza creare realmente sviluppo, tantomeno sostenibile e green.

Insomma, i soldi del Recovery Fund possono decisamente trovare migliore e diversa destinazione creando realmente occupazione e lavoro duraturo nel Sud Italia.