Da figli di mafia a Liberi di scegliere: limitata responsabilità genitoriale, avviati a percorso di recupero

Reggio Calabria Cronaca

Un provvedimento che limita la responsabilità genitoriale e che ha la finalità di inserire in un percorso di recupero dei due figli minorenni.

Ad adottarlo è stato il Tribunale per i minori di Reggio Calabria, dopo una richiesta avanzata dalla Procura cittadina e scaturita da un’istruttoria che ha coinvolto sia la Stazione dei carabinieri di Scilla che i Servizi Sociali dello stesso Comune.

Il tutto parte da un controllo dei militari che, il 25 marzo scorso, hanno individuato uno dei minorenni a bordo di un’auto guidata da un soggetto ritenuto un esponente della ‘ndrangheta locale.

Nella vettura fu ritrovata dapprima un’arma clandestina e poi, sul minore, un discreto quantitativo di stupefacente, in particolare della marjuana.

Dopo questo episodio i carabinieri di Scilla - su delega della Procura per i minorenni - hanno iniziato ad approfondire dettagliatamente le criticità della situazione familiare e scolastica dei giovani che fanno parte dello stesso nucleo familiare.

Da qui ne hanno ricavato e ricostruito un quadro di informazione e di valutazione connotato fortemente dal fatto che la famiglia appunto avesse rapporti con la criminalità organizzata locale.

I miliari sostengono poi che la madre fosse “gravemente assoggettata al marito, descritto dalla stessa donna come autoritario ed irascibile, tanto da impedirle di svolgere qualsiasi lavoro e pregiudicarne anche la vita di relazione.

LA SITUAZIONE DI DISAGIO FAMILIARE

Inoltre si sono accertate delle gravi lacune scolastiche di uno dei minori, che ritiene determinate dalla situazione familiare, e aggravate da atteggiamenti di aggressività verso i compagni e gli insegnati.

Più in generale i carabinieri hanno “fotografato” una grave situazione di disagio che inciderebbero sul benessere e lo sviluppo della personalità dei due minori.

Il Tribunale competente ha così deciso di inserire quest’ultimi in un programma di sostegno educativo, psicologico e relazionale, nell’ambito del Progetto “Liberi di Scegliere”, protocollo siglato dal Ministero della Giustizia, con il loro co-affido ai Servizi Sociali competenti, in collaborazione con un’equipe interdisciplinare permanente, e con la previsione della progettazione di momenti di contatto con il Comando Provinciale dell’Arma e con la rete di associazioni antimafia di Libera.

Il tutto prevede un percorso di rieducazione alla legalità ed allo studio, così da sviluppare, in modo autonomo, le risorse personali affrancando i giovanissimi dalla cultura malavitosa fin qui assimilata, oltre che attività di inclusione sociale ed orientamento professionale, incontri con le Forze di Polizia, con le vittime di reati di mafia e con educatori e volontari delle associazioni antimafia.

Per la realizzazione degli obiettivi, che hanno la finalità ultima di rimuovere gli ostacoli sociali che, di fatto, stanno limitando il pieno sviluppo della personalità dei due minorenni, il coordinamento e le sinergie strategiche ed operative di tutte le articolazioni degli apparati pubblici e delle formazioni sociali coinvolte, sono di fondamentale importanza.