Corte dei Conti: Calabria, frodi Ue e sanità nel mirino Procura

Calabria Salute

Frodi sui fondi comunitari e sprechi nel settore della sanita'. Sono questi i due settori di maggiore intervento da parte della Procura della Corte dei conti della Calabria, che oggi ha inaugurato l'anno giudiziario. Nella relazione del procuratore regionale Cristina Astraldi De Zorzi, e' stata evidenziata l'attivita' crescente dell'ufficio che e' al primo posto in Italia nel rapporto magistrati-produttivita'. Per quanto concerne le frodi comunitarie, sono state 62 le citazioni, con un incremento del 46 per cento sull'anno precedente, con danni richiesti pari a oltre 25,5 milioni di euro. Nello specifico, sono stati 44 gli atti di citazione che hanno riguardato i fondi destinati alla zootecnica e 14 quelli infrastrutturali sulla legge 488. Tra le casistiche segnalate nella relazione, anche quella relativa agli allevatori che non hanno sottoposto i propri allevamenti ai controlli sanitari. Il secondo settore di maggiore intervento, come ha ricordato Astraldi De Zorzi, e' stato quello della sanita'. I segmenti maggiormente attenzionati sono stati quelli degli errori sanitari, dei bilanci delle Asp, finanziamento della spesa sanitaria, attivita' dei medici extramuraria odi altro genere, passando anche per l'acquisto dei farmaci. "Le indagini piu' rilevanti ha affermato il procuratore regionale - hanno riguardato gli sprechi di denaro pubblico, tra cui vanno menzionati la corresponsione di quote del Fondo sanitario regionale in carenza di copertura finanziaria tramite il ricorso ad anticipazione di cassa per 250 milioni di euro e la maggiorazione dell'importo contrattualizzato relativo alle prestazioni rese dalla case di cura private accreditate, senza adeguata riduzione dei costi del comparto pubblico, per un importo totale di 25 milioni". Attenzione particolare e' stata rivolta dalla magistratura contabile anche ai danni originati per errori sanitari. "Gli atti di citazione in materia sanitaria - ha spiegato Astraldi De Zorzi - sono stati 17 rispetto ai 7 del precedente anno e con essi e' stato richiesto un importo di danno di quasi 40 milioni di euro, con un aumento del 100 per cento". Nel corso del 2010, con un'importante attivita' svolta dalla Guardia di finanza, ma anche da altre forze dell'ordine, sono state aperte 3.565 vertenze con un incremento del 17 per cento rispetto all'anno precedente. Sentenze di condanna per oltre 18 milioni di euro sono state pronunciate, nel 2010, dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Calabria, la maggior parte delle quali riguarda danni subiti in relazione ad illeciti correlati alla percezione di contributi pubblici erogati dal ministero delle Attivita' produttive o da quello delle Politiche agricole. Il bilancio e' emerso nel corso della cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario della magistratura contabile, che si e' svolta oggi a Catanzaro. Il presidente della sezione, Luciano Coccoli, ha sottolineato nella sua relazione che nell'anno passato sono state emesse 31 sentenze in questo filone di controllo, pari a circa il 27,4 per cento del totale, per un importo di oltre 4,7 milioni di euro. E tra le responsabilita' accertate dalla Corte dei conti calabrese, il presidente di sezione ha ricordato la vicenda che coinvolge il comandante della polizia municipale, il sindaco e alcuni amministratori di un Comune, non specificato dal magistrato, i quali avevano creato una gestione "parallela" e fuori bilancio con lo scopo di utilizzare gli incassi della polizia municipale per anticipare al primo cittadino e agli amministratori somme di denaro, fungendo come una sorta di "cassa continua" a disposizione degli interessati che prelevavano denaro per qualsiasi uso, anche personale. Tra gli altri casi di responsabilità giudicati dalla magistratura contabile, quella di un agente contabile che non aveva versato tributi comunali, trattenendoli in compensazione di pretesi crediti; ed ancora, un delegato di Automobil club che aveva riscosso tasse automobilistiche omettendo il versamento nella casse della Regione.