Braille: giunto a conclusione il primo corso post Covid

Catanzaro Salute

Sta volgendo a termine il primo corso braille promosso dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro nel post Lock Down che formalmente ha imposto il totale blocco di tutte quelle che erano le svariate attività che anche associazioni come l'UICi avevano preventivato.

Il corso, rivolto ad operatori, insegnanti, genitori e disabili visivi, come detto è stato avviato subito dopo la riaperture delle varie attività previste dal DPCM nei locali della sede polivalente sita in Via Vincenzo Gattoleo in Catanzaro ed ha visto la partecipazione di numerosi utenti che hanno così colto la possibiità di potersi formare o di poter riprendere quelle che sono le nozioni per l'apprendimento e l'uso dell'unico metodo di scrittura e lettura ad uso dei ciechi.

Un programma molto corposo e soprattutto tendente ad abbracciare molteplici aspetti del Braille, infatti le lezioni si sono avviate con le prime nozioni basilari quali concetti di lateralizzazione, la percezione aptica, modalità di lettura e scrittura, passando poi alla composizione dei magici 6 punti, successivamente ai principali strumenti per la scrittura, la stampa da PC ed i principali ausili che rendono la vita del cieco il più autonoma possibile amalgamando l'uso dell'informatica all'uso del Braille.

Ovviamente all'apprendimento del braille deve necessariamente essere avviata l'azione tendente a far immedesimare il partecipante nella vita del cieco ed è per questo motivo che nel corso delle giornate ai partecipanti è stata fatta vivere l'esperienza della merenda al buio all'interno della stanza appositamente realizzata all'interno della struttura, esperienza che non solo ha dato modo di accentuare il gusto, l'olfatto ed il tatto dei corsisti, ma ha anche dato modo di far comprendere attraverso l'esplorazione tattile, quanto la vista sia il senso più importante. A questa consapevolezza si è giunti dalla mancata riconoscibilità dei plastici sottoposti al tatto dei discenti che per il 90% non sono stati riconosciuti seppur si trattasse di oggetti di uso comune.

La conoscenza pertanto del mondo della cecità e di quello che la circonda, partendo da questi corsi intensivi sono sarà sempre più ampia e ciò significa che più si sensibilizza la società verso questo aspetto della vita, minori saranno le difficoltà per un cieco, ipovedente o pluriminorato ad integrarsi nella società.