Crotone. Continua la “bagarre” sul Palmilone: società sportive protestano al Comune

Crotone Cronaca

Hanno manifestato stamattina il loro dissenso, proprio davanti al palazzo comunale, le società e gli atleti del consorzio sportivo “Momenti di gloria” che gestiva il Palamilone di Crotone prima che l’ente desse loro lo sfratto e ne inibisse l’utilizzo.

Hanno manifestato la loro contrarietà, così, per la decisione assunta dal commissario straordinario, Tiziana Costantino, di chiudere gli impianti sportivi della città in attesa di affidarli temporaneamente alla società partecipata Akrea e, successivamente, con un bando, per la concessione.

All’esterno del palazzo comunale sono stati affissi due grossi striscioni, con su scritto “Lo sport esiste” e “Lo sport resiste, a testimonianza che, quella di questa mattina, non sarà l'ultima attività del Consorzio per la tutela e il diritto agli atleti ad usufruire delle strutture cittadine.

All’ingresso di piazza della Resistenza, poi, la provocatoria sagoma di uno jodoka con un cappio al collo, a testimoniare simbolicamente la morte dello sport in una realtà come Crotone che si era definita città dello sport.

Sono state evidenziate, nel corso dei vari interventi dei presidenti della società consorziate, alcune incongruenze per come, secondo loro, sarebbe stata gestita la questione degli impianti sportivi.

Come ha evidenziato un grosso cartellone, in cui sono raffigurati i momenti importanti anche a livello internazionale dello sport crotonese, alcuni atleti di carattere nazionale sono stati invitati dalle rispettive federazioni a riprendere gli allenamenti, ma non sanno più dove farlo.

Ed ancora, è stato sottolineato come terminato l'inventario delle attrezzature esistenti, quasi completamente di proprietà delle società sportive, al Comune era stato chiesto di poter utilizzare l’impianto, nelle more, ma non è stato concesso.

Società, presidenti ed atleti chiedono al commissario straordinario di riaprire un dialogo che a loro dire non c’è mai stato veramente e poter consentire anche alle centinaia di ragazzi che frequentavano il Palamilone di praticare diverse discipline e poter così fare sport.

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