Anziani. Direttore residenza: «Per noi non è ancora tempo di fase 2. Tuteliamo i nonni»

Cosenza Salute

«Le strutture per anziani sono state tra quelle maggiormente a rischio durante la fase più critica dell’emergenza Covid-19. E anche adesso, anzi, soprattutto adesso, vanno tutelate e protette. Purtroppo, anche in questa seconda fase siamo stati lasciati al nostro destino, senza disposizioni precise e senza alcuna misura che metta al sicuro i nostri ospiti. Il lavoro esemplare che siamo riusciti a portare avanti nella nostra struttura finora è frutto della grande cura e attenzione del personale. Cosa succederà ora? Aprire alle visite, seppur con le dovute precauzioni, vuol dire aumentare i rischi e le probabilità di contagio. Credo che sarebbe opportuno continuare a mantenere le strutture chiuse, se non per motivi o esigenze improcrastinabili».

È lo sfogo preoccupato di Mirko Sapia, direttore della comunità alloggio per anziani “Teniamoci Stretti” operante a Rossano centro storico.

«Allo stato dei fatti – continua Sapia – non c’è nessuna garanzia che ci spinge a riaprire. Sono stati emanati un sacco di decreti e di ordinanze eppure nessuna istituzione ha pensato a dare delle direttive chiare a riguardo delle strutture residenziali. Siamo stati trattati alla pari di una qualsiasi altra attività commerciale. Hanno voluto lasciarci la cosiddetta “patata bollente”. Eppure la maggior parte dei casi di contagio nel mondo, i focolai più virulenti del virus si sono registrati nelle case di riposo per anziani. E certamente non possiamo dimenticare ciò che è successo in moltissime Rsa italiane. Ho la triste impressione, spero sbagliata, che del terzo settore si parli anzi straparli, solo quando accadono episodi incresciosi. Il fatto che finora siamo riusciti a proteggere i nostri nonni, che sono la categoria più a rischio, non significa che il peggio non possa ancora arrivare. Ci auguriamo di no, ovviamente, ma non possiamo escluderlo. Perché con l’avvio della fase 2, che prevede maggiori libertà per tutti, non si può escludere una seconda ondata della pandemia. E noi non possiamo rischiare!»

«Sono disposto e non esiterò – conclude il direttore di “Teniamoci Stretti” - a chiudere definitivamente la struttura, riportando gli ospiti nelle loro abitazioni, qualora dovessi accorgermi che la situazione può essere rischiosa per la loro salute e, di conseguenza, anche per noi stessi e per tutti gli operatori sanitari che con grande professionalità hanno saputo riguardarsi per riguardare i nostri nonni».