Impianto di Gnl a Crotone, associazioni si interrogano sui rischi

Crotone Attualità

“Ancora una volta il nostro territorio e la nostra città ricevono attenzioni solo per progetti dal pesante impatto ambientale, false chimere che sono soltanto ricatti che ci costringono a scegliere tra lavoro e salute, tra le aspettative di vita dignitosa e la sicurezza collettiva. Tale è la proposta progettuale della IONIO FUEL per la costruzione di un deposito costiero per il GNL (Gas Naturale Liquefatto) che dovrebbe essere realizzato nella zona industriale CORAP della provincia di Crotone.”

È quanto denunciano in una nota congiunta il Comitato Crotone Pulita, Adultiraider Cirò Marina, Anpi Crotone, Anteas, Arci, le Associazioni Ad un passo da te – Giuseppe Parretta Crotone, Bet Josefh, CODICI Calabria, Cotroneinforma Cotronei, Il Barrio, L’isola che non c’è Isola di Capo Rizzuto, Paideia Crotone, Cittadinanzattiva -Tribunale dei Diritti del Malato, Crotone Vuole volare, Forum Provinciale Terzo Settore Crotone, FiasRaider Cirò Marina, GAK – Gruppo Archeologico Krotoniate, Gli Spalatori di Nuvole, “Jobel”- Consorzio di Cooperative Sociali, Italia Nostra - Sezione di Crotone, Laicitalia, Libere donne, MGA Sindacato Nazionale Forense, Movimento per la Difesa dei Diritti dei Cittadini, Nikol Ferrari “la vita in un dono”, Nonostante tutto Resistiamo, P.A.C. Calabria, Scaut Raider Calabri Cirò Marina, Società Dante Alighieri Crotone, Terra e Libertà, U. S. Acli, Volontari di strada, WWF Crotone, “I tre melograni” Cirò Marina, “Shalom” società cooperative Crotone.

“In una città abbandonata - si legge - sul piano infrastrutturale, con un porto abbandonato a se stesso, senza collegamenti ferroviari e viari degni di un Paese civile, siamo costretti ad assistere all’ennesima millantata opportunità di posti di lavoro e sviluppo che, invece, nasconde rischi enormi per la salute e per le attività produttive esistenti.”

Le caratteristiche chimiche del metano e le interazioni con l’atmosfera - si legge nella nota - concorrono in modo significativo all’effetto serra, Il metano (incombusto) produce, a parità di peso, un effetto serra circa 21 volte maggiore di quello prodotto dal biossido di carbonio (CO2), si stima che 2/3% vada in atmosfera durante la trasformazione da gas in liquido. Inoltre il trasferimento del gas naturale via mare con metaniere a -161° è un processo che richiede molta energia e implica una gestione costosa e complessa. Ogni gasiera di GNL consuma 100 tonnellate di carburante al giorno e produce emissioni più nocive di quelle provenienti dalle centrali termiche attualmente in uso.”

“Il traffico di queste navi in prossimità della costa - è scritto - causerebbe problemi anche alle imbarcazioni che praticano la pesca. Gli impianti di GNL utilizzerebbero l’acqua del mare per riscaldare il gas naturale congelato e l’acqua, dopo aver ricevuto un’aggiunta di cloro, sarebbe rigettata in mare più fredda di 16°. Quale danno avrebbe sul nostro già provato e delicato sistema marino? Molti studi realizzati laddove il progetto era stato già presentato hanno dimostrato che un impianto di GNL nel mare distruggerebbe il 25% di pesce, granchi e gamberi".

"Crotone - si legge ancora - non può essere la pattumiera d’Italia. La nostra città non può continuare ad essere terra di conquista per imprenditori e progetti rifiutati altrove e spacciati qui come la salvezza del nostro tempo. Lo abbiamo già vissuto e lo viviamo ogni giorno. Dagli impianti di biomasse, alle discariche alle centrali elettriche. L’unica cosa rimasta a noi crotonesi è la devastazione di un territorio abbandonato ed un costante rischio per la salute pubblica.

Abbiamo contrastato nettamente - si legge infine- ogni tentativo di saccheggiare quel poco che resta in questo territorio e continueremo a farlo con forza. Abbiamo contrastato lo scempio del progetto Europaradiso che avrebbe sventrato una riserva naturale importante, non permetteremo a chi ci governa di svenderci ancora una volta per un pugno di noccioline. Dalle istituzioni, dal Comune e dalla Regione Calabria pretendiamo che diano il parere contrario a questo progetto ed inizino, una volta per tutte, a pensare allo sviluppo del nostro territorio in funzione positiva e non distruttiva.”