Rallenta il funzionamento del canile di Foresta. Stasi: “ciascuno faccia la sua parte”

Cosenza Attualità

Canile comunale (in contrada Foresta), rallentamenti nel funzionamento tali da impedire l’ingresso di numerosissimi animali vaganti sul territorio; conseguente formazione di diversi branchi al punto da costituire, oltre che un fattore di degrado ambientale, un serio pericolo per l’igiene e per l’incolumità della popolazione, anche per via delle difficoltà nella circolazione stradale; calo significativo delle adozioni e permanenza eccessiva dei cani ospitati presso il canile sanitario, criticità tali da rendere i box della struttura quasi sempre indisponibili e da impedire l'attuazione degli interventi predisposti, tra i quali un capillare piano di sterilizzazione degli esemplari di sesso femminile liberi sul territorio comunale ed il conseguente smembramento mirato di branchi.”

Sono, queste, alcuni dei disagi evidenziati nella lettera che il Sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi ha trasmesso ieri mattina al direttore del canile sanitario Agostino Sapia, al responsabile area sanità animale Cosenza Antonio Scrivano e per conoscenza al custode giudiziario del canile rifugio Michele Visone.

Richiamando l’attenzione di tutti i destinatari, ciascuno per le proprie competenze sulla gravità della situazione denunciata, nella missiva il Primo Cittadino invita a porre in essere ogni necessaria azione diretta a decongestionare, senza ulteriori ritardi, la struttura ribadendo la volontà dell’Amministrazione Comunale di supportare ogni proposta volta a migliorarne la gestione.

Ancor prima che scoppiasse l’emergenza Covid-19 il canile, sia quello rifugio (gestito dal mese di ottobre 2019 dal custode giudiziario) che quello sanitario accusava da tempo rallentamenti tali da impedire l'ingresso dei numerosissimi cani vaganti sul territorio ed in particolare dei branchi.

“L’intero processo – sottolinea Liliana Zangaro, consigliere comunale delegato dal Sindaco al randagismo – è destinato purtroppo ad interrompersi se l’Asp che è l’ente competente e primo anello della catena non garantisce, con le catture e le sterilizzazioni, l’attivazione dell’iter; con conseguenze che diventano inevitabili: grave degrado ambientale e serio pericolo per l'igiene e la circolazione stradale.

“In attesa di programmare iniziative di sensibilizzazione nelle scuole, secondo le modalità dettate dall’emergenza sanitaria, nelle prossime settimane – annuncia – sarà avviata una mini campagna informativa. Anagrafe canina, sterilizzazione, abbandono e adozione sono i temi che saranno affrontati per sensibilizzare la comunità a comprendere che il fenomeno deriva soprattutto – aggiunge – dalla gestione non corretta del proprio animale, dalla scarsa propensione alla sterilizzazione e dalla tendenza a lasciare i propri cani incustoditi e liberi di riprodursi. Purtroppo – spiega la consigliera delegata – a causa dell'emergenza sanitaria degli ultimi mesi sono state bloccate le sterilizzazioni e la movimentazione degli animali. Il mancato svuotamento dei box occupati dai cani dati in adozione non ha consentito nuovi ingressi se non per emergenze. Anche durante l’emergenza Covid19 – conclude la Zangaro – il monitoraggio dei volontari non si è fermato.”