Presunto boss col Reddito di Cittadinanza, scatta il sequestro per il “contabile” della ‘ndrangheta

Vibo Valentia Cronaca

All’Inps non aveva comunicato che a suo carico vi fossero delle condanne precedenti e passate in giudicato, elemento questo che porta ad escludere l’erogazione del beneficio, e così aveva percepito indebitamente - tra settembre 2019 e gennaio scorso - l’importo di 4.500 euro derivante dalla concessione del Reddito di Cittadinanza.

Protagonista è Vincenzo Barba, meglio noto come “u Musichiere”, 68enne con precedenti penali, tra gli altri per estorsione, sequestro di persona, ricettazione, truffa e usura, e che è considerato dagli investigatori come un esponente di vertice del clan dei Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia.

Barba - che il 3 maggio del 2010 è stato condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro per associazione a delinquere di stampo mafioso (QUI), sentenza divenuta irrevocabile il 15 dicembre del 2011 - è stato anche coinvolto, in passato, in numerose operazioni di polizia (“Robin-Hood”, “Nuova Alba”, “Flash”) e, recentemente, è stato arrestato nell’ambito nell’operazione “Rinascita Scott” (QUI), eseguita dalla Dda di Catanzaro e che avrebbe fatto emergere, dopo la morte di Carmelo Lo Bianco, detto “Sicarro”, la sua costante ascesa negli anni fino ad assumere, insieme ad altri, la qualità di “promotore, organizzatore” e “capo” della ‘ndrina e della Società Maggiore di Vibo.

Dagli atti dell’inchiesta emergerebbe anche un suo presunto ruolo di contabile della cosca, funzione che avrebbe esercitato alternandosi a Raffaele Franzè, detto “Lele U Svizzeru”, e deceduto.

La Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza del capoluogo napitino da tempo hanno avviato tutta una serie di controlli finalizzati proprio a verificare la regolarità delle fruizioni del Reddito di Cittadinanza, con lo scopo di verificare se allo stesso abbiano avuto accesso anche soggetti che non ne abbiano diritto o che siano appunto ritenuti “vicini” alla criminalità organizzata.

Ed è così che sono arrivati ad analizzare la posizione di Vincenzo Barba che oggi è stato denunciato alla Procura. Il Sostituto Filomena Aliberti ha dunque richiesto al Gip di emettere a suo carico un decreto di sequestro preventivo, eseguito oggi, cautelando l’importo considerato un “profitto illecito”.