La droga di Gioia Tauro riforniva lo spaccio anconetano, cinque arresti

Reggio Calabria Cronaca

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Jesi, in provincia di Ancona, hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di cinque persone, quattro calabresi ed uno jesino, con cui in tre sono finiti in carcere e due ai domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Ancona su proposta della Procura, che ha coordinato le indagini.

Le investigazioni sono iniziate nel marzo del 2019 e si sono concluse nel febbraio scorso, portando a scoprire l’esistenza di un’organizzazione dedita allo spaccio, prevalentemente di cocaina, nel territorio della Vallesina.

È stato, quindi, stroncato un importante canale di rifornimento di stupefacenti che provenivano da Gioia Tauro, nel reggino, e destinato, prevalentemente a Jesi.

Il gruppo calabrese si avvaleva per lo spaccio, e da diversi anni, di un corregionale residente proprio nella cittadina anconetana che faceva da raccordo e che, a sua volta, per l’attività si serviva di forza lavoro del posto.

Il gruppo criminale, per il trasporto dello stupefacente, sfruttava mezzi pubblici percorrendoci il tragitto da Gioia Tauro ad Ancona, così da evitare i controlli delle forze di polizia.

Stesso tragitto veniva percorso contemporaneamente anche da una “staffetta” a bordo di un’auto privata che poi, una volta tutti giunti a destinazione, recuperava la sostanza e il concittadino per trasferirsi a Jesi e consegnare il tutto per la distribuzione e la riscossione del denaro.

Singolare l’attività di spaccio accertata, che riguardava la consegna della droga direttamente e personalmente a casa dell’acquirente.

L’attività ha permesso, nel corso dei mesi. il recupero di ingenti quantitativi di stupefacenti, il più importante avvenuto il 19 dicembre scorso, quando furono arrestati - nei pressi della stazione ferroviaria di Ancona - i tre calabresi, trovati in possesso di 1.3 chili di cocaina pura contenuta in un pacco regalo con tanto di coccarda natalizia (LEGGI QUI).

Il volume d’affari, riferito a ciascun carico di droga, è stato quantificato all’incirca in 50 mila euro.