Le mille scuse per uscire di casa a Pasqua, dal sesso in campagna alla passeggiata digestiva

Cosenza Cronaca

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta, sono state ben 450 le pattuglie dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza che hanno presidiato le arterie stradali della provincia eseguendo dei controlli a tappeto nell’area urbana del capoluogo e a Rende, così come nelle zone costiere tirreniche e ioniche, passando per le Valli del Savuto, del Crati e dell’Esaro, fino alle pendici del Pollino.

Un dispositivo capillare dei militari, agli ordini del Colonnello Piero Sutera, che ha avuto come obiettivo il monitoraggio sistematico delle più importanti vie di comunicazione della provincia, per verificare il rispetto delle stringenti prescrizioni attuate per contenere la diffusione del Coronavirus.

Una minaccia invisibile ed impalpabile che i Carabinieri, con professionalità e coraggio, hanno affrontato mettendo in campo decine di posti di blocco sulle strade statali, provinciali e a scorrimento veloce, con l’impiego di oltre 900 militari, tra cui un contingente del 14° Battaglione Calabria e diverse unità del Gruppo Forestale di Cosenza.

Ma non solo: per supportare il corposo dispositivo di uomini e mezzi sono stati anche impegnati droni e si è alzato in volo un elicottero dell’Arma in modo da avere una visione completa dei movimenti delle persone e dei veicoli su tutto il territorio provinciale.

Circa 2.500 le persone identificate a piedi ed a bordo di autovetture e 195 le sanzioni elevate per le violazioni al decreto “Io resto a casa”, mentre sono già in corso gli accertamenti per verificare la genuinità autocertificazioni fornite, molte delle quali compilate sul posto dagli automobilisti con l’aiuto degli stessi Carabinieri.

ALLA CASA AL MARE O AL SOLE IN SPIAGGIA

La casistica dei furbetti del weekend di Pasqua è stata ampia e diversificata: da quelli che tentavano di raggiungere le seconde case al mare o che stavano già sdraiati in spiaggia a godersi il sole di Pasqua, a quelli che tentavano di arrivare nelle aree di pic-nic sul monte Pollino.

Sanzionata anche una coppia che amoreggiava tra le campagne e un ragazzo che asseriva di voler andare a gustare l’uovo di Pasqua a casa della fidanzata.

Tra i più fantasiosi alcuni che, pur di sottrarsi al chiuso delle mura domestiche, hanno fornito ai militari le scuse più disparate: dalla spesa al supermercato alle tre del pomeriggio di Pasqua, alla passeggiata “digestiva” o, ancora, alla camminata per “riflettere”.

Diverse persone hanno infine ammesso e candidamente di aver deliberatamente deciso di uscire, in violazione ai divieti, correndo il rischio (poi concretizzatosi) di incorrere in una multa e solo perché stufi di stare a casa.

I MILITARI OFFESI E MINACCIATI

Una particolare menzione meritano alcune condotte gravi: un uomo, già recidivo alla violazione delle prescrizioni della quarantena, è stato scoperto per l’ennesima volta in strada dai militari di Rogliano, ed ha inveito contro gli stessi ingiuriandoli ripetutamente; o una mamma, a Corigliano-Rossano, sanzionata durante un posto di blocco, che ha perso le staffe andando in escandescenza e, dopo aver ingiuriato e minacciato di morte i militari, si è allontanata a piedi lasciando sul posto l’auto con a bordo la figlia minorenne.

Solo la paziente capacità di mediazione e dialogo dei Carabinieri della pattuglia ha evitato che la situazione potesse sfuggire ulteriormente di mano assumendo connotati più rilevanti.

I CONTROLLI NELLE “ZONE ROSSE”

Particolare attenzione nella pianificazione ed attuazione dei servizi di controllo è stata poi riservata a tutte le cosiddette “zone rosse” della provincia: San Lucido, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Oriolo e Bocchigliero, dove l'imponente presenza di uomini e donne in uniforme sulle strade ha certamente contribuito a rassicurare la popolazione e scongiurare il rischio di disperdere tanti sacrifici fatti nelle scorse settimane dai cittadini responsabili e consapevoli dalla situazione emergenziale.

L’appello rivolto ai residenti rimane sempre quello di continuare a “restare a casa” per contribuire a contenere la diffusione del virus ed abbassare la curva dei contagi, e poter rendere questo momento di emergenza solo un triste ricordo.

Nella rete dell’azione di controllo dispiegata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza sono inoltre finiti gli autori di reati di varia natura, in uno sforzo indirizzato nella direttrice della sicurezza a tutto tondo.

Infatti, nel corso degli stessi servizi sono state anche denunciate 20 persone e sono stati complessivamente sequestrati 542 grammi di marijuana, 169 di hashish e 16 di eroina nascosti nelle sterpaglie a ridosso di una arteria stradale.