Cura Italia. Cgil Cisl ed Uil chiedono al Governo di “ampliare platea dei tirocinanti”

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“Le misure varate dal Governo nazionale pur assolutamente necessarie, rispondono solo in parte alle esigenze ed emergenze delle migliaia di precari, tirocinanti, somministrati, collaboratori e partite iva che si ritrovano privi di reddito e senza prospettive immediate di ripresa lavorativa”.

Lo hanno ribadito Antonio Cimino da Nidil Cgil Calabria, Carlo Barletta della Felsa Cisl e Gianvincenzo Benito Petrassi della Uiltemp Calabria.

“In merito ai tirocini in Calabria una misura, - spiegano i rappresentanti regionali delle sigle - pur apprezzabile nelle intenzioni e lungamente sollecitata dalle OO.SS, quale l'anticipo delle mensilità ai tirocinanti rischia di trasformarsi un gigantesco pasticcio. All'annuncio dell'assessore al lavoro non sono seguiti i risultati sperati, sembrerebbe infatti che solo 700 degli oltre 4.700 tirocinanti impegnati negli Enti Locali sono infatti potenziali destinatari della misura, in quanto l'intervento, che vede coinvolta l'Inps, è riferito soltanto ai tirocinanti che risultavano avviati e successivamente sospesi, ma non per tutte le tipologie di tirocini è stato utilizzato lo stesso criterio”.

L'intervento appare quindi molto parziale ed assai iniquo – si legge nella nota congiunta - e le indicazioni contenute nella recente nota inviata agli enti locali, che comunque sono chiamati a fare la loro parte, per l'eventuale inclusione degli altri circa 4mila tirocinanti esclusi, appaiono lunghe e farraginose; come pure nel caso degli adempimenti a carico dei Cpi di Serra San Bruno e Soverato, risultano addirittura impraticabili per le restrizioni specifiche, in atto in quelle località a causa dell'emergenza Covid19. Risposte di più ampio respiro sono attese anche riguardo ai tirocinanti ex Giustizia, Miur e Mibact che necessitano anch'essi di un congruo segnale di attenzione”.

“Proprio perché volte a tamponare un'emergenza, pur nel pieno rispetto delle Legge, le procedure devono essere agili e snelle e le misure eque ed improntate a solidarietà ed inclusione. In questo caso la burocrazia ha reso vana, parziale ed iniqua una misura, che nelle intenzioni voleva essere invece di aiuto verso i tirocinanti e le loro famiglie. Anche se deve essere chiaro che riteniamo insufficiente una semplice anticipazione che dovrà essere recuperata successivamente, previo confronto sindacale che ne stabilisca tempestivamente termini e modalità, occorrono risorse aggiuntive e dedicate come ha fatto la Regione Emilia Romagna che ha varato un bonus "una tantum" variabile tra i 450 ed i 900 euro per i tirocinanti impegnati in aziende private o nelle P.A” - affermano ancora dai sindacati.

All'Assessore al Lavoro – avanzano ancora - chiediamo di sfoltire le incombenze burocratiche, allargando realmente e con urgenza l'anticipazione a tutta la platea dei potenziali destinatari, al di là se essi risultino o meno avviati e sospesi in quanto tale condizione non è certo loro imputabile, ed al Presidente della Regione un intervento verso il Governo, per includere i tirocinanti, in qualità di disoccupati di lunga durata e quindi soggetti svantaggiati, nell'annunciato Reddito di Emergenza atteso nel prossimo decreto nazionale così per come peraltro sollecitato a gran voce dalle Confederazioni Nazionali”.

“Pur consapevoli del momento delicato ed emergenziale ci aspettiamo, nelle forme multimediali consentite, un prossimo confronto tra le scriventi Categorie Sindacali e l'Assessore al Lavoro, per ragionare nella immediatezza sull'avvio di quel Piano Straordinario per il Lavoro del quale si sente più che mai la necessità, e che dovrà vedere convogliate tutte le risorse regionali, nazionali e comunitarie possibili, siano esse ordinarie che straordinarie, coinvolgendo insieme alle OO.SS. anche le parti datoriali e tutti gli altri soggetti del partenariato sociale. Occorrono – closa nota - responsabilità collettive ed unitarietà di intenti, anche per dare una speranza vera a quanti da anni, vivono nel limbo del precariato come i lavoratori ex Lsu Lpu mai stabilizzati”.