Ferrara (M5S): “etichetta alimentare audio-narrante per ciechi ed ipovedenti, primi risultati”

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“Mentre in Europa il dibattito politico si concentrava sul Nutriscore, la cosiddetta etichetta a semaforo, ho inteso richiamare l’attenzione della Commissione sull’esigenza di migliorare l’accesso alle informazioni sui prodotti alimentari da parte dei non vedenti e ipovedenti.

Da tempo sto seguendo il progetto pilota portato avanti da Crea e Unione italiana ciechi ed ipovedenti di Cosenza e che riguarda, appunto, l’uso del linguaggio Braille e di moderne tecnologie in grado di implementare una etichetta audio-narrante per i prodotti alimentari”.

Lo ha spiegato l’eurodeputata Laura Ferrara aggiungendo come abbia finalmente ottenuto risposta in merito alla sua interrogazione indirizzata alla Commissione Europea e che “da qui è partito un percorso di contributi e proposte in seno alle Istituzioni europee. Un percorso partito, con orgoglio, dalla Calabria e che sta riscuotendo risposte positive in Europa. Ora sappiamo che in una possibile revisione della legislazione sull'etichettatura, la Commissione prenderà atto della mia richiesta sulla necessità di un’etichetta accessibile” – dice ancora.

“Nella risposta della Commissione viene evidenziato come ad oggi, - ha detto ancora la pentastellata - i regolamenti comunitari relativi alla fornitura di informazioni sugli alimenti non hanno difatto eliminato le barriere esistenti per coloro che hanno disabilità visive e che incontrano ostacoli nell’accesso a tali informazioni. La buona notizia è che il miglioramento della fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori sarà una delle priorità della strategia "Dal produttore al consumatore", - come annunciato nella comunicazione della Commissione sul Green Deal europeo. In questo contesto la Commissione intende inoltre occuparsi della necessità di informazioni accessibili alle persone con disabilità, compresi i non vedenti e gli ipovedenti”.

“Nel frattempo continuerò a lavorare affinché tali risultati non rimangano sulla carta” - conclude Ferrara.