Fiumi di droga dalla Calabria a Messina, 19 arresti in Sicilia

Reggio Calabria Cronaca

Fiumi di cocaina e marijuana che settimanalmente arrivavano in Sicilia e riforniti stabilmente - con consegne a domicilio - da persone ritenute riconducibili alla cosca della ‘Ndrangheta reggina dei Morabito-Bruzzaniti-Palamara, di Africo Nuovo.

Lo stupefacente finiva così nella mani di un’organizzazione messinese che si preoccupava non solo del traffico e della detenzione, ma anche del suo spaccio.

C’è questo alla base di quanto scoperto dai carabinieri del capoluogo etneo che al termine di una inchiesta coordinata dalla Procura locale, diretta da Maurizio de Lucia, stanotte hanno eseguito l’operazione chiamata in codice “Scipione”, facendo scattare le manette per diciannove persone finite in carcere con le accuse, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di droga, di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e per reati contro il patrimonio.

L’indagine è stata avviata dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina dopo un attentato a colpi di fucile avvenuto tre anni e mezzo fa. Quel giorno, era il 27 settembre del 2016, alcuni pregiudicati si trovavano seduti all’esterno di un bar della città siciliana quando furono raggiunti dal fuoco esploso da ignoti.

Indagando sull’accaduto e sulle vittime dell’agguato gli investigatori, anche con l’aiuto di telecamere e microspie che ne hanno monitorato i movimenti, sono arrivati così a scoprire che quest’ultimi fossero inseriti, appunto, nel contesto cittadino della droga, identificando anche i contorni di una presunta associazione a delinquere dedita al florido traffico di stupefacenti e in contatto con i trafficanti calabresi.

Le misure cautelari eseguite oggi sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina su richiesta della Procura Distrettuale locale.

[>] QUI I DETTAGLI