Le Seppie propone un nuovo concept: 4 giorni di workshop tra cibo scarti e architettura

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Quattro giorni di sperimentazioni progettuali che trasformeranno il borgo di Belmonte Calabro in un vero e proprio cantiere creativo con il progetto Le Seppie; l’associazione culturale, insieme ai suoi partner principali Ex Convento, Orizzontale e London Metropolitan University, con il patrocinio del Comune di Belmonte Calabro, propone una nuova rassegna di eventi lungo tutta l’annualità: protagonisti dal 3 al 7 febbraio, gli studenti della classe di arte architettura e design della London Metropolitan University per il workshop internazionale “Mudchute Satellite”.

“Dagli scarti – Materia di partenza per azioni condivise” è il tema scelto per il quest’anno, che si pone come obiettivo quello di concepire lo scarto come materiale di partenza per dar vita a qualcosa di nuovo o di altro.

In particolare durante il workshop si realizzerà un confronto diretto tra le arti del cucinare e del costruire partendo proprio dall’elemento degli scarti. Gli studenti lavoreranno alla costruzione di un forno di terra cruda all’interno della Casa di BelMondo, seguiti dall’architetto Conny Aieta e da Don Ennio Stamile, in collaborazione con l’Associazione Il Delfino.

Nella giornata del 6 febbraio ci sarà la presentazione alla comunità del lavoro svolto, e, a partire dalle 19, sempre all’interno della Casa di BelMondo (ex Casa delle Culture) è in programma la discussione che vedrà protagonisti Nicola Fiorita di Slow Food Calabria, Francesco Saliceti della Degusteria Magnatum di Longobardi, mediati dal giornalista Eugenio Furia. Figure di rilievo legate al panorama della gastronomia calabrese che ragioneranno su come vediamo oggi il cibo, come viviamo l’architettura nei momenti dei pasti, come questo gesto semplicissimo che accomuna tutte le specie - seppur perennemente costante nelle nostre giornate - è ancora un’opportunità inesplorata in tutte le sue potenzialità.

Il tema degli scarti si lega a doppia mandata alla macro-tematica della convivialità, in un concept che unirà tutti gli appuntamenti di quest’anno, con l’obiettivo di ospitare designer, artisti, curatori e filosofi ma anche cuochi, artigiani e registi con modalità alternative di costruzione delle relazioni sociali, lavorando insieme in un contesto multidisciplinare per creare quella che il filosofo Ivan Illich chiamerebbe una “società conviviale”.