Elezioni, le domande ai candidati dei comitati Fridays For Future

Calabria Politica

I comitati Fridays For Future Calabria hanno deciso di rivolgere alcune domande ai candidati a presidente della Regione Calabria: Jole Santelli, Pippo Callipo, Carlo Tansi e Francesco Aiello. Domande che vanno dalle riduzioni di emissioni di gas serra al sistema dei rifiuti, passando per l’emergenza climatica. I giovani dei comitati hanno deciso di avere risposte sulle questioni ambientali.

“A Novembre la Regione Calabria dopo diverse nostre sollecitazioni e a seguito del terzo sciopero globale ha dichiarato l’emergenza climatica ed ecologica. Se non raggiungiamo la neutralità climatica per quella data rischiamo un aumento della temperatura media globale di 3,2 gradi. Non le stiamo qui a parlare delle conseguenze. Durante il suo mandato cosa pensa di fare per ridurre le emissioni di C02?”.

Si passa quindi alle “emissioni europee di gas serra” il cui quinto “deriva dal trasporto su strada. In Italia ci sono più di 37,2 milioni di automobili private in circolazione e il 58,6% dei trasporti totali avviene in automobile. Siamo troppo dipendenti dai mezzi privati, ma allo stesso tempo nelle città calabresi se non hai l’auto rimani fuori da tutta una serie di servizi e diventa persino difficile spostarsi da casa per andare a studiare o a lavorare. E’ chiaro che vadano ridisegnate le nostre città per raggiungere un trasporto a emissioni zero. Crediamo che occorra investire nel trasporto pubblico locale, nella sua riconversione ecologica, e nello stesso occorra far spazio alla bici in città attraverso bike sharing comunali e costruzione di corsie e/o piste ciclabili lungo tutta la città. Come si pone di fronte a queste questioni? Cosa pensa di fare se eletto? Ritiene che sia giusto investire ancora in grandi opere (come la metropolitana leggera di Cosenza- Rende) che da diversi studi risultano essere ambientalmente ed economicamente insostenibili?”.

La questione dei rifiuti, partendo dall’obiettivo della precedente giunta regionale di rifiuti 0. “Eppure – scrivono i comitati - è stata smentita dai fatti. In molte città calabresi le emergenze rifiuti si presentano a scadenza periodica, le vie cittadine appaiono sommerse da rifiuti. Allo stesso tempo sono state previste e implementate nuove discariche, e si continua ad investire in impianti climalteranti come inceneritori e centrali a biomasse (che per altro spesso sorgono inspiegabilmente nei pressi di quartieri residenziali, attorno a cui, guarda caso, aumentano tumori e altre patologie). In tutta questa situazione ad andar bene sono solo i bilanci delle aziende private che si occupano di gestire il sistema di raccolta, conferimento e smaltimento rifiuti. È forse la Calabria fanalino di coda in quanto raccolta differenziata a causa anche di una volontà politica, che è ricattata dagli interessi privati dei ‘signori della mmonnezza? Cosa pensa che non va? Se fosse eletto come agirebbe per evitare le periodiche emergenze rifiuti? Quale crede siano i migliori sistemi di raccolta, conferimento e smaltimento? Che intenzioni ha, una volta eletto, a riguardo dell’inceneritore di Marcellinara in provincia di Catanzaro? Il problema è l’esternalizzazione di ciò che dovrebbe rimanere in mano al pubblico?”.

I comitati hanno posto l’accento sul “consumo di suolo” che è definito “un problema importante che nei prossimi anni rischia di aggravarsi e espone il nostro territorio a una vulnerabilità da un punto di vista di tenuta idrogeologica. in Calabria nonostante esista una legge che dichiari il consumo di suolo 0 però vengono continuamente autorizzate nuove colate di cemento (che finiscono solo per arricchire i soliti palazzinari e produrre ricchezza tramite lo strumento degli appalti a discapito dell’interesse collettivo). Questo forse accade in ragione di un’ambiguità della suddetta legge. Pensa che occorrerebbe riconsiderare la legge regionale sul ‘Consumo del suolo 0’ e modificarla? E in che senso? Ha previsto un piano per recuperare e riqualificare gli edifici inutilizzati e le aree industriali dismesse in modo da evitare nuova inutile cementificazione? Il suolo e gli alberi sono risorse importanti per due motivi: puliscono l’aria che inquiniamo e sono i nostri principali alleati contro il dissesto idrogeologico. Vogliamo chiederle un piano di rigenerazione urbana e piantumazione di nuovi alberi”.

La quinta domanda verte poi sulle plastiche, dato che “ogni anno 570.000 tonnellate di plastica finiscono nel Mar Mediterraneo, in Europa nel 2018 circa il 7% di tutta la plastica prodotta quell’anno è stata riciclata. La direttiva europea 2019/904 stabilisce che entro il 2021 dovrà essere messa a bando la plastica monouso. Alcuni comuni italiani tra cui il comune di Rende, hanno anticipato l’entrata in vigore della direttiva alla prima parte di quest’anno, ma ad oggi con scarsi risultati non essendo stato previsto un piano di attuazione di ciò. Cosa mettere in campo per evitare che la ricezione della direttiva non rimanga solamente lettera morta, oltre a un tentativo di greenwashing di chi si dice sensibile alla tematica ma nei fatti non ha la volontà politica di investirci seriamente?”.

Poi lo “stanziamento ministeriale di 2,2 miliardi di euro per l’acquisto di mezzi elettrici, all’idrogeno o al metano per la riconversione ecologica del trasporto pubblico locale e regionale, 80 milioni dei quali dovrebbero esser destinati alla nostra regione, essendo la Calabria la regione avente maggiori carenze. Se venisse eletto lei, come verrebbero distribuite queste risorse? Ci ha pensato? Userebbe questi fondi per sostituire i mezzi inquinanti? Un problema è anche quello dello smaltimento dei mezzi inquinanti. Dove verrebbero smaltiti?”.

Settima questione sulle “acque Calabresi” che per i comitatirisultano essere inquinate da anni a causa di versamenti incontrollati di liquami, malfunzionamento degli impianti di depurazione, assenza di manutenzione, mancato smaltimento dei rifiuti costituiti principalmente da fanghi di depurazione. Sono tanti i casi di depuratori sequestrati nel corso degli anni, poichè riversavano nei mari e fiumi sostanze inquinanti (come l’impianto Coda di Volpe, sequestrato questo Agosto, che riversava i reflui nel fiume Crati). In una regione in cui la sanità è commissariata e rappresenta un’emergenza, dove i casi di tumori dovuti all’inquinamento sono in aumento, come pensa si debba intervenire? Come si pone invece rispetto la questione dell’acqua pubblica? E in merito al fallimento del gestore del servizio idrico Sorical, avvenuto nello scorso anno, cosa ne pensa riguardo la concessione di 70milioni di euro da parte della Regione Calabria ad una Sorical in liquidazione, senza neanche una gara d’appalto?”.

“Il territorio Calabrese è pieno di siti inquinati, nocivi per il territorio tanto per la salute dei suoi abitanti. Più volte sono stati promessi piani di bonifica, puntualmente mai avviati. Così come i piani di caratterizzazione. Pensa sia utile attivare attività di monitoraggio delle aree ad alto rischio, di prevenzione su eventuali nuovi siti dannosi e di aggiornamento sulle condizioni dei siti inquinanti in questione?”.