Performance sanitarie: Calabria in fondo alla classifica ma Lea in miglioramento

Calabria Salute

La Calabria non assicura i livelli essenziali di assistenza. Emerge dalla classifica redatta dal Ministero della salute in merito alle prestazioni sanitarie che ogni regione deve garantire ai cittadini.

E se il Veneto riesce meglio ad garantire i livelli di assistenza rispetto alle altre aree del paese, conquistando 222 punti su 225 nella griglia dei Lea, la Calabria si assesta all’ultimo posto con i suoi scarsi 162.

Ma in un solo anno ha migliorato le performances. Sì, perché è passata da 136 punti nel 2017 ai 162 del 2018. Punteggio che, stabilendosi sopra la soglia limite dei 160, rende la nostra una regione virtualmente adempiente nell’assicurare i lea. Quindi a meno rischio di interventi da parte del Ministero.

La classifica finale conferma dunque le migliori performance del centro nord Italia e mostra un generale miglioramento della Sanità meridionale che, dopo aver messo a posto i conti, sembrerebbe iniziare a fare punti nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, con punte di buona qualità come quella dell’Abruzzo che può vantare ormai una sanità saldamente a metà classifica in Italia.

La classifica si basa su 33 indicatori raccolti in tre macro categorie: ospedale, distretto e prevenzione. Ogni indicatore viene pesato e misurato in base ai valori “soglia” previsti nel sistema di misurazione, dando luogo a un punteggio finale, che va da un minimo di -25 ad un massimo di 225.

Sotto la lente vengono analizzati la copertura vaccinale, l’adesione agli screening, il tasso di ospedalizzazione, il numero di posti letto o i ricoveri inappropriati, il numero dei parti cesarei, i tempi di reazione tra la chiamata al 118 e l'arrivo dell'ambulanza, gli interventi al femore svolti entro 48 ore dalla diagnosi di frattura.

Le regioni sottoposte alla verifica sono quelle ordinarie e la Sicilia (sono escluse la Valle d'Aosta, le due Province Autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna dal 2010). Questi monitoraggi sono molto attesi anche perché aprono le porte a quote premiali di fondi.

La griglia sarà presto sostituita da un nuovo meccanismo previsto nell’ultimo Patto per la Salute siglato dal Governo con le Regioni a fine 2019.

Da quest’anno infatti scatta il «NSG» (Nuovo Sistema di Garanzia) che monitorerà l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza in modo molto più accurato grazie all’impiego di ben 88 indicatori: 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica; 33 per l'assistenza distrettuale; 24 per l'assistenza ospedaliera; 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario; un indicatore di equità sociale; 10 per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici.

Il nuovo sistema di garanzia farà scattare piani di potenziamento dei Lea in caso di carenze in almeno due macro livelli (tra ospedale, distretto e prevenzione) con monitoraggi costanti da parte del ministero della Salute.