Traffico transnazionale di vite umane: arrestati due ucraini, erano diretti verso la Turchia

Reggio Calabria Cronaca

Un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti è stata scoperta dagli investigatori della Squadra Mobile reggina - coadiuvati dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato - e la DDA di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, che ha disposto il fermo di indiziato di delitto di due cittadini ucraini, P.O., di 71 anni, e L.R., di 45.

Il provvedimento pre-cautelare è stato eseguito alle primissime ore di sabato scorso, 21 dicembre, dagli agenti della Mobile, coordinati dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto della Dda Sara Amerio.

LE INDAGINI

La scoperta trae origine da un intervento in mare della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria che, lo scorso 19 dicembre, ha prestato soccorso ad un veliero di circa 15 metri al largo delle coste di Pellaro, con solo due cittadini extracomunitari a bordo.

Date le avverse condizioni meteo che hanno interessato in quei giorni - e continuano ad interessare tutt’oggi - la provincia, il natante è stato quindi scortato e messo al riparo nel porto cittadino, in attesa di condizioni favorevoli per la navigazione.

Per i marittimi il caso non presentava nulla anomalo e sul natante non vi era nessuna presenza di clandestini a bordo, ma sono stati comunque avviati degli accertamenti dagli investigatori della Squadra Mobile e dello Sco, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia.

Indagini che avrebbero consentito agli inquirenti di appurare che i due stranieri, dopo aver attraversato la frontiera terrestre dalla Polonia, avevano raggiunto Catania e poi la provincia di Messina, dove avevano noleggiato il veliero al costo di 3.800 euro. Inoltre, - sempre secondo quanto reso noto dagli investigatori - i due avevano già fatto numerosi viaggi tra i Paesi del Mediterraneo a bordo di imbarcazioni ed erano già stati destinatari di provvedimenti di respingimento alla frontiera.

Per di più, il più anziano dei due risultava già condannato in Italia per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e colpito anche da un provvedimento di espulsione con il divieto di reingresso per la durata di 5 anni; motivo per il quale - nell’immediatezza, lo scorso 20 dicembre - è stato anche tratto in arresto in flagranza di reato.

Tutti questi elementi avrebbero dunque contribuito a fornire un quadro indiziario solido che ha portato la DDA reggina, in considerazione anche del concreto pericolo di fuga dei due stranieri, ad emettere un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, ritenendo entrambi “organici ad un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti” e ritenendo che “i due, nell’occasione, ne stessero proprio organizzando il trasporto dalle coste della Turchia fino all’Italia. “

Gli agenti della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo hanno quindi associato gli stranieri presso la Casa Circondariale di Arghillà, dove permarranno in considerazione della convalida del fermo e della contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria.