Gallo (Regione): “autonomia differenziata ok ma solo dopo individuazione dei Lep”

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In sede di Conferenza Stato-Regioni, ieri è arrivato il via libera al testo di riforma sull’autonomia differenziata. Tra i favorevoli anche la Regione Calabria, che ha detto sì ad un testo in cui non v’è però traccia alcuna dei livelli essenziali delle prestazioni, con gravi ripercussioni per le regioni meridionali.

Lo segnala il consigliere regionale Gianluca Gallo criticando – come già fatto in aula, durante i lavori dell’ultima seduta del Consiglio regionale – una scelta contraddittoria e, per molti versi, incomprensibile. “Fino a qualche mese fa, quando il Pd era all’opposizione del Governo gialloverde – ricorda il capogruppo della Cdl – il centrosinistra alzava barricate nel Paese contro una riforma che per come congegnata, si diceva, avrebbe spaccato l’Italia. E’ bastato cambiare Governo per veder sparire quelle preoccupazioni che invece per noi, oggi come allora, restano, e crescono adesso che il Governo giallorosso ha deciso di andare avanti”.

A destare ansie e timori, la decisione di non procedere ad una preventiva, compiuta definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni che l’art. 117 co. 2 lettera m) della Costituzione vuole che siano garantiti su tutto il territorio nazionale, per assicurare con uniformità e senza discriminazioni i diritti connessi all’istruzione, alla formazione, alla salute ed all’assistenza sociale.

“Nella bozza che la Conferenza Stato-Regioni ha approvato – precisa Gallo – ci sono indicazioni di metodo ma non ancora un criterio chiaro né, soprattutto, l’individuazione dei Lep, che a questo punto potrebbe aver luogo anche dopo l’approvazione della pseudo riforma”.

Prosegue l’esponente della Cdl: “in caso di mancata definizione dei Lep, è previsto infatti che la ripartizione delle risorse abbia luogo con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Ministro per gli affari regionali, in base alla spesa storica e quindi a detrimento delle ragioni di uguaglianza e parità di trattamento. Una situazione siffatta, per come evidente, nel mentre consentirebbe di avviare immediatamente il percorso di autonomia differenziata per le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, si rivelerebbe essere oltremodo penalizzante per quelle del Sud Italia, dal momento che la mancata individuazione delle fonti di finanziamento per sostenere in modo strutturale i Lep esporrebbe le stesse a gravi rischi, non ultimo quello di non poter garantire in maniera adeguata servizi essenziali e di veder accrescersi disparità e gap strutturali”.

Conclude Gallo: “di fronte ad uno scenario del genere, sarebbe stato lecito attendersi che la giunta regionale calabrese, per di più in regime di prorogatio, scegliesse la strada della cautela e dell’opportunità istituzionale, chiedendo un rinvio o comunque attenendosi al mandato conferitole in più occasioni dal Consiglio regionali attraverso specifiche mozioni ed atti di indirizzo. L’autonomia differenziata è un passaggio fondamentale, anche per noi essenziale, ma nel rispetto delle ragioni del Meridione d’Italia. Oliverio, per far quadrare il conto col suo Governo, ci ha svenduti anche su questo”.