Crisi edilizia, mobilitazione nazionale: anche Cgil scende in Piazza

Catanzaro Attualità

In occasione della grande mobilitazione nazionale che si terrà domani, la Segreteria Regionale della Fillea Cgil Calabria, insieme ai lavoratori del settore delle costruzioni, sarà a Catanzaro, in piazza Garibaldi, per manifestare l’urgenza, non più procrastinabile, di una seria e necessaria presa di coscienza, da parte del Governo e delle forze politiche, di interventi tesi al rilancio del settore delle costruzioni.

In sintesi le lavoratrice e i lavoratori calabresi dell’intero settore chiedono: "una vera politica industriale in favore del settore delle costruzioni, chiedono poi di adeguare e rilanciare la nostra rete infrastrutturale, materiale e immateriale, con particolare attenzione al Sud e quindi all’avvio immediato dei lavori del III° megalotto della strada statale 106 Sibari – Roseto Capo Spulico, l’avvio dei lavori dell’ospedale della Sibaritide di Palmi e di Vibo Valentia, della metro di Cosenza e di Catanzaro; una riforma fiscale che riduca le tasse a lavoratori e pensionati".

"Poi un forte contrasto all’elusione contrattuale e al lavoro nero sempre più in aumento nella nostra regione; una maggiore tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, a partire dall’introduzione della patente a punti e dell’inasprimento e certezza delle pene - aggiunge ancora la sigla - la corretta applicazione dei contratti nazionali e territoriali edili nei cantieri contro ogni forma di dumping e di recuperare il deficit di tutele, di trasparenza e di lotta alla criminalità introdotto con il decreto c.d. “sblocca cantieri”.

“Dal 2008, anno dal quale possiamo far partire il periodo nero del settore dell’edilizia, in Calabria, la chiusura di 2.700 imprese ha comportato la perdita di 24.000 posti di lavoro determinando un terremoto di proporzioni mai viste sia da un punto di vista economico che da un punto di vista sociale. Per tutte queste ragioni - termina la nota - riteniamo, come Fillea Cgil Calabria, che rimettere in moto il settore attraverso l’avvio dei cantieri significhi non solo generare occupazione, ma dotare la Calabria, così come l’intero paese, di infrastrutture moderne e sicure elevando gli standard sociali ed economici”.