Regionali, il Pd di Cosenza punta su Oliverio. “Primarie nel caso di diverse candidature"

Cosenza Politica

La Direzione provinciale della Federazione del Partito democratico di Cosenza è sicura di una cosa: alle elezioni regionali il rappresentate del territorio sarà il presidente uscente, Mario Oliverio.

Una decisione assunta a seguito di una riunione al termine della quale i tesserati hanno siglato un documento nel quale ritengono “inopportuna in questa fase una alleanza elettorale con il Movimento 5 Stelle”.

Tanti i preamboli che hanno condotto a questa scelta, come la proposta avanzata dai sindaci calabresi, associazioni e circoli Pd sulla figura di Oliverio, la sua disponibilità a candidarsi, e l’assenza di altri candidati da parte del Pd.

La federazione bruzia, inoltre, ritiene “indispensabile il ricorso alle elezioni primarie nel caso di diverse candidature”. Ma c’è un’altra proposta, quella cioè di fare aderire anche la coalizione elettorale di centrosinistra a cui “partecipano già quasi tutte le forze alleate del PD alle ultime elezioni politiche e numerosi movimenti e forze civiche e progressiste fortemente radicati in Calabria”.

A questo scopo la Direzione ha dato mandato al Segretario di partecipare con una delegazione alla convention che la coalizione di centrosinistra di lunedì prossimo, 4 novembre, a Lamezia Terme, “per avviare il confronto nel merito dei contenuti programmatici del programma di governo a sostegno della candidatura di Mario Oliverio”.

La stessa direzione ha fatto una lunga disanima, partendo dal commissariamento del partito che sarebbe usato “non come potere sostitutivo della direzione politica ma come potere soppressivo e di annullamento della funzione dei circoli e di tutte le altre articolazioni organizzative del PD a livello territoriale provinciale”.

“Il commissario – sostengono i dem cosentini - ormai è da considerarsi illegittimo poiché ha fallito sull'espletamento del mandato conferitogli dalla direzione nazionale del PD di organizzare e gestire la fase congressuale regionale e sta creando una irreversibile condizione di difficoltà per le elezioni regionali”.

Per questo la federazione provinciale fa appello alla Segreteria nazionale affinché avochi a sé la gestione politica del PD calabrese e garantisca, in questa fase preelettorale, il coinvolgimento delle rappresentanze politiche territoriali nei momenti di elaborazione e confronto politico e nei processi decisionali.

“Infatti, finora, - viene ribadito - nonostante numerose iniziative portate avanti dai territori e dalle strutture di base non vi è stata alcuna iniziativa dei vertici regionali e nazionali del partito per costruire percorsi democratici ed inclusivi. Si è lavorato senza sosta per dividere il partito, senza alcun coinvolgimento degli organismi legittimamente eletti dai congressi di circolo, di federazione, della assemblea nazionale e dei componenti della direzione nazionale eletti all'ultimo e recente congresso del PD”.

“Abbiamo assistito – proseguono dalla Direzione - alla rimozione della esperienza del governo regionale, alla negazione di ogni forma di discussione larga e partecipata, al tentativo di distruzione della unica e vera coalizione civica e di centrosinistra che oggi è effettivamente in campo, alla convocazione di riunioni romane tra amici con una selezione all’interno delle stesse correnti. E’ doveroso ricordare che il Commissario non può abrogare lo Statuto”.

Anche sul tema delle alleanza, secondo i dem cosentini, “si è voluto esporre il partito al pubblico ludibrio con un inseguimento quotidiano nei confronti dei 5 Stelle senza alcuna discussione sui programmi e sui contenuti ma semplicemente per bloccare la vita democratica interna. Proprio perché crediamo nella necessità di una riorganizzazione del campo democratico e progressista riteniamo sbagliato anteporre il tema delle alleanze ai contenuti ed ai programmi e soprattutto riteniamo sbagliato imporla freddamente sui territori senza alcuna condivisione e discussione”.

“Si sta esponendo ancora il Governo nazionale a sconfitte elettorali e politiche frutto di una accelerazione sull’alleanza con il Movimento 5 Stelle che – aggiungono dalla direzione bruzia - merita invece in chiave strategica di maturare in un processo politico largo e democratico e soprattutto di potersi fondare su una comune visione della società e su comuni valori.

“In Calabria il gruppo parlamentare Movimento 5 stelle esprime inoltre in maniera accentuata una cultura giacobina ed oltranzista su tanti temi fondamentali dalla giustizia alle infrastrutture, dalla sanità, ai rapporti tra le istituzioni dei diversi poteri dello Stato. Senza un cambio di cultura politica e senza un rinnovamento dei quadri dirigenti pentastellati ogni alleanza in Calabria rischia di soffocare prima del tempo. In questo quadro è allucinante il silenziatore imposto sulla nostra esperienza di governo e la damnatio memoriae decretata dal commissario regionale nei confronti di Mario Oliverio”.

“Abbiamo ereditato una regione allo sfascio in ogni campo. Quando abbiamo intrapreso questa esperienza di governo avevamo i fondi comunitari fermi al palo, gli aeroporti falliti, le ferrovie ferme, le società partecipate invischiate in storie di becero clientelismo, i rifiuti che coprivano i balconi ai primi piani delle case e potremmo continuare per ogni ambito e settore della regione Calabria.

“Con fatica abbiamo rimesso la Calabria sui binari della crescita, della svolta e del rinnovamento e oggi abbiamo risultati mai raggiunti prima in termini di programmazione e sviluppo delle infrastrutture, di aumento dei flussi turistici, di elevamento dei livelli di innovazione e capacità di spesa dei fondi europei, sicurezza degli edifici pubblici e scolastici, tutela del suolo e del territorio, di una crescita esponenziale degli investimenti per il diritto allo studio e la ricerca”.

“È oltremodo grave che a questa data il commissario non abbia indicato né un nome per un eventuale candidato alternativo a Mario Oliverio e né una proposta di programma e di coalizione elettorale. Il commissario si ostina solo ad insistere sul veto alla ricandidatura del presidente della giunta regionale uscente”.