Ecosistema urbano, Cosenza al 14 posto. Vibo chiude la classifica

Calabria Attualità

Attenzione verso le scelte urbanistiche, il trasporto, l’uso delle piazze dei cittadini, l’impegno contro gli sprechi, e la crescita degli spazi naturali. Questi i punti cardine della ricerca di Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore Ecostistema urbano dedicato alle performance ambientali dei capoluoghi di provincia. Nek 2019 la classifica vede nei primi posti Trento, Mantova, Bolzano, Pordenone e Parma che danno molta importanza all’ambiente. Cosenza, la prima città calabrese, si piazza al14 posto, segue Catanzaro al 31 posto, mentre Reggio Calabria si attesta al 71 posto, Crotone al 94.

In coda alla graduatoria si piazza Vibo Valentia, insieme a Siracusa, Catania. Ma è proprio la città vibonese a chiudere la classifica perché non risponde a nessuna domanda da tre anni, Siracusa da un biennio. La città dei bruzi continua a far crescere, seppure lentamente, gli spazi pubblici dedicati alla pedonalità, grazie a grandi interventi. Ma Cosenza è anche la città calabrese in cui gli edifici scolastici risultano a norma (con i certificati di sicurezza in regola); e che offre spazi per camminare. Almeno in quote doppie rispetto alla media.

Le calabresi non sono state in grado di presentare ecoprogetti stimolanti per l’ambiente e non sono riuscite a introdurre significative trasformazioni nei centri urbani. Il rapporto, che impiega 18 parametri divisi in cinque macro categorie: qualità dell’aria, rete idrica, mobilità, ambiente e rifiuti, è stata presentata a Mantova da Mirko Laurenti, responsabile di Ecosistema Urbano di Legambiente e Lorenzo Bono, di Ambiente Italia. E nel corso della presentazione sono state gettate le basi per un’agenda nazionale urbana capace di mettere in rete le città e renderle sostenibili, sicure e inclusive con i sindaci e gli amministratori dei capoluoghi.

Tra gli interventi, coordinati da Marco Mariani del Sole 24 Ore, quelli di Stefano Ciafani, presidente Legambiente, Barbara Meggetto presidente Legambiente Lombardia, Mario Zambrini, Ambiente Italia, Tullio Berlenghi, capo segreteria tecnica ministero dell’Ambiente, Alessandro Bratti, direttore generale ISPRA, Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova.

Ecosistema Urbano 2019 è realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, con il patrocinio del Comune di Mantova, della Commissione europea, del ministero dell’Ambiente e di Anci e Agende 21 locali italiane, e il contributo di Ecomondo e Ideaplast. Sono stati esaminati oltre 30mila dati, valutati in base a 18 parametri che determinano la classifica delle performance ambientali.

Qualità dell’aria: meno della metà delle città rispettano tutti i limiti di legge. Dati sulle Pm10 in netto miglioramento. Solo a Torino e Ragusa almeno una centralina ha un valore medio annuo che oltrepassa il limite per la protezione della salute umana di 40 μg/mc. Scendono da 16 a 11 le città dove il valore medio delle concentrazioni di biossido di azoto è superiore al limite di legge. Per l’ozono: passano da 63 a 53 le città dove il valore medio delle centraline supera la soglia di protezione della salute umana (erano però 38 nel 2016).

Rifiuti: quasi al 55% la media della raccolta differenziata. Ferrara, Treviso, Mantova, Pordenone, Parma e Trento oltre l’80%. La percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani è in costante miglioramento, l’obiettivo di legge del 65% fissato per il 2012 è stato raggiunto da 38 città, mentre la soglia del 35%, prevista per il 2006, non è stata ancora raggiunta da 18 comuni. Torna però a crescere la produzione di rifiuti, con una media di 537 kg pro capite.

Rete idrica: oltre il 36% dell’acqua potabile non arriva ai rubinetti. In 18 città la metà dell’acqua immessa nelle condutture viene dispersa e cresce il numero di città dove più del 30% dell’acqua immessa nella rete viene dispersa. Solo Pordenone, Mantova, Lodi, Monza e Macerata riescono a contenere le perdite entro il 15%.

Trasporto pubblico: Milano, Brescia, Pavia sono le città dove prendere il bus è più facile. Migliora complessivamente, seppur di poco, il servizio di trasporto pubblico. Il tasso di motorizzazione dei capoluoghi italiani, invece, sale in un anno da 63,3 auto ogni 100 abitanti a 63,9. Tra i grandi centri urbani fa eccezione Milano, in lieve decremento.

Mobilità attiva: Lucca e Venezia le migliori a piedi, Reggio Emilia regina per le bici con 43 metri equivalenti ogni 100 abitanti di percorsi ciclabili, seguita da Mantova. Cresce l’estensione media delle isole pedonali: 0,47 m2 per abitante (era 0,45 lo scorso anno).

Fonti rinnovabili: coprono il 100% del fabbisogno elettrico delle famiglie in 27 capoluoghi (secondo un calcolo basato sulla produzione stimata delle diverse tecnologie presenti nei territori rispetto ai consumi medi delle famiglie italiane). 90 capoluoghi hanno almeno un impianto solare termico o fotovoltaico sugli edifici pubblici. 73 città hanno impianti solari termici, per 23.428 metri quadrati complessivi di pannelli e sempre 73 capoluoghi presentano impianti solari fotovoltaici per complessivi 76,8 MW.