“Le Quindici” vincitore del Premio la Giara d’argento al Festival Leggere&Scrivere

Vibo Valentia Attualità

“Le quindici” (Navarra 2018) è l’opera letteraria che ha vinto la Giara d’argento della Rai e altri due premi nazionali di narrativa. Christian Bartolomeo dopo la presentazione al festival Leggere&Scrivere 2019 ci spiega il suo esordio nel mondo della letteratura del suo romanzo ambientato tra la Calabria e la Sicilia ospite al Festival Leggere&Scrivere di Vibo.

“E’ un testo ambientato negli anni 60 a cavallo tra due regioni a cui appartengo, la Calabria e la Sicilia. Perché sono siciliano ma vivo a Gioia Tauro da quasi 10 anni. Ed è una commedia degli equivoci dove il protagonista è don Salvo, un parroco di un paese dell’agrigentino a cui tutti chiedono miracoli perché ritenuto per errore in odore di santità. Iniziano quindi ad arrivare a questo protagonista richieste di miracoli più assurdi: dal vescovo che vuole diventare cardinale, alla gente comune, al mafioso locale.

C’è una parte molto ironica del testo, un incastro tra sei personaggi, in realtà l’unico miracolo che vorrebbe fare don Salvo è poter salvare un omone di nome Antonio, che recitando le orazioni di santa Brigida gli viene rilevato in sogno che morirà tra 15 giorni. Quindi lui accompagnerà Antonio che diventa il vero personaggio della storia con una serie di equivoci tipici della classica commedia all’italiana però con un senso molto profondo, di conversione e avvicinamento a Dio, infatti l’ultima parte è ambientata nella Certosa di Serra San Bruno”.

È stato chiesto all’autore: Quali impressioni abbia avuto dal festival: è la prima volta che vengo, devo ringraziare Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, è un festival dove si respira un’aria nazionale, sicuramente il più importante che c’è in Calabria. Ci sono grandissimi autori, è un trionfo della cultura. Vedevo oggi questi giovanissimi che hanno seguito la mia presentazione. Sono molto fortunati per respirare quest’atmosfera, girare tra quadri e libri. Lo stimolo della cultura credo sia centrale. Quando tornano a casa non solo hanno un bel ricordo ma qualcuno può trovare la forza e la voglia di cimentarsi con la scrittura, la pittura, la fotografia. Questi eventi servono anche a far crescere questi ragazzi”.