Regione. Assunzioni in sanità: “insufficienti rispetto alla drammatica situazione degli organici”

Calabria Salute

Le 429 ultime assunzioni nella sanità autorizzate dal commissario Saverio Cotticelli (QUI) “non sono affatto nuove” ma “una frazione di quelle, già insufficienti, autorizzate da precedenti Dca adottati da altra gestione commissariale”.

Ad esprimere il giudizio, affatto positivo, sul decreto 135 di Cotticelli, che consente ad Asp e Ospedali calabresi l’ampliamento del personale nelle strutture sanitarie, è la Giunta Regionale per la quale basta leggere il documento commissariale, soprattutto le tabelle allegate per comprendere, a suo dire, come si tratti di quella che definisce come “una tardiva e parziale presa d'atto di quelle a suo tempo validate dal Tavolo di verifica”, un residuo ritenuto “del tutto insufficiente rispetto alla drammatica situazione degli organici dei servizi sanitari calabresi”.

Per il governo regionale, insomma, le cosiddette “nuove assunzioni” sarebbero soltanto “un parziale rimedio formale al blocco che lo stesso commissario Cotticelli aveva sancito a luglio di quest’anno, fermando tutte le procedure già avviate”.

Il Dca 135 viene dunque “bollato” come una “parziale riproposizione di vecchi provvedimenti” che secondo la Giunta “non può certo essere usato per fuorviare i ministeri vigilanti e per gabbare la Calabria ed i calabresi”.

“Le assunzioni già a suo tempo autorizzate, per altro insufficienti – affermano da Germaneto - sono state fermate con la poco plausibile motivazione che tavoli romani si sono accorti di non averle validate solo negli ultimi mesi.

“Per altro il personale assunto con i Dca di non validati, 763 unità, sono state compensate dalle uscite fino al primo semestre del 2019, che risultano essere ben 1151”.

La Regione, poi, evidenzia che poiché non esistono criteri univoci per valutare i fabbisogni di personale, considera anche e “certamente … inaccettabile che la crisi gravissima della produzione di prestazioni causata dal blocco del turn over venga oggi assunta come parametro per limitare ancora le assunzioni necessarie e non più procrastinabili”.

“Ci si sarebbe aspettati – sbottano dalla Giunta Regionale - una ricognizione del fabbisogno di personale che partisse dei bisogni di salute dei calabresi, invece è arrivata la beffa. Altro che decreto salva Calabria!”.

Per il governo calabrese, poi, è “ancora più inaccettabile … la previsione del decreto commissariale che con le assunzioni a tempo indeterminato ci dovrà essere una: ‘corrispondente riduzione delle prestazioni aggiuntive nonché contestuale risoluzione dei contratti di lavoro flessibile del personale di pari profilo professionale/posizione funzionale assunto sui relativi posti vacanti oggetto della presente autorizzazione’, una precisazione – concludono che vuole contrapporsi inopinatamente agli sforzi politico-istituzionali in corso per ridare certezze e continuità all'erogazione dei servizi ed al personale precario”.