“Ci vediamo per un aperitivo”: così si organizzava lo spaccio, colpo ai pusher del litorale lametino

Catanzaro Cronaca

Ci vediamo per un “aperitivo”: bastava questa frase e il gioco era fatto. Dietro un’apparente e anonimo invito tra amici in realtà si celava un messaggio in codice per organizzare gli incontri tra spacciatori e acquirenti, tra l’altro anche numerosi.

Il “mercato”, se così vogliamo chiamarlo, si districava su due diverse piazze di Nocera Terinese, nel catanzarese. Era qui che operavano altrettanti e distinti “gruppi” che, senza alcuna rivalità tra loro, si erano divisi la clientela proveniente da tutto il litorale.

A questa conclusione sono giunti oggi i carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme che con l’aiuto del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, stamani hanno fatto scattare le manette per quattro persone (F.V. di 51 anni, N.F.O. di 28, F.M. di 35 e P.M. di 22), finite tutte ai domiciliari su ordine del del Gip del Tribunale locale e su richiesta della Procura, ed a cui si contesta appunto il reato di spaccio in concorso.

L’arresto arriva al termine di una complessa indagine condotta dai militari della città della Piana tra febbraio e maggio scorsi, e che avrebbe consentito di documentare l’esistenza delle piazze divenute un “riferimento” nel comune costiero per quanto riguarda la cessione, in particolare, di marijuana e cocaina.

Gli investigatori - con attività tecniche e appostamenti - hanno documentato gli appuntamenti durante i quali si discuteva proprio della droga, del suo prezzo e delle dosi da confezionare.

Decine i riscontri ottenuti controllando gli acquirenti, con il ritrovamento ed il sequestro dello stupefacente, e che hanno evidenziato la presenza di condotte definite “organizzate” e tutt’altro che occasionali.

A riprova della tenacia “criminale” dei due gruppi, per esempio, a nulla sarebbe valso anche l’arresto in flagranza di uno degli indagati che, appena scarcerato, aveva tranquillamento ripreso la sua “attività”.

Le investigazione, inoltre, hanno fatto emergere il modus operandi dei gruppi che avevano scelto come “basi logistiche due diverse attività commerciali della Frazione Marina, in modo tale da sviare le forze dell’ordine ma anche confondere il via vai degli acquirenti con quello della normale clientela.

Uno dei due titolari degli esercizi in questione è poi risultato essere pienamente coinvolto nell’attività di spaccio.